Gianluca Nani: "Brescia e Udinese, grandi prospettive"

I Pozzo continueranno a fare il bene dell’Udinese, sono i dirigenti migliori d’Europa e il Watford promosso in Premier league lo dimostra. Parola di Gianluca Nani, direttore sportivo che del Watford…

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I Pozzo continueranno a fare il bene dell’Udinese, sono i dirigenti migliori d’Europa e il Watford promosso in Premier league lo dimostra. Parola di Gianluca Nani, direttore sportivo che del Watford promosso in Premier league è stato l’artefice prima dell’addio all’inizio della stagione.

Nani è l’uomo che ha portato al Brescia Roberto Baggio ed è stato l’ultimo diesse artefice di una promozione in serie A delle Rondinelle. Poi è andato al West Ham e al Watford (in mezzo un passaggio alla Lazio). Nell’ultimo anno tante partite viste da esterno, ed una esperienza che lo ha portato in questi giorni a Coverciano dove ha tenuto lezione nel primo corso per osservatori del centro tecnico.

Non si può che cominciare dal… futuro. Gianluca Nani è pronto a rientrare?
In questa stagione ho visto moltissime partite, cosa che quando si lavora si riesce a fare meno. E’ stato importante per aggiornarmi. Ora sto valutando alcune squadre: voglio progetti seri da cui ripartire. Ho mentalità aperta ma non nascondo che mi piacerebbe rimanere in Inghilterra mettendo a frutto un know how che ho maturato in questi anni dopo essere arrivato al West Ham nel 2010.

Intanto il Watford è volato in Premier League dopo una stagione iniziata in modo travagliato ma finita alla grande.
Significa che le basi erano solide, e non nascondo che sento quel successo anche mio. Sono stato contentissimo di vedere la squadra promossa, a Watford ho lasciato tanti amici ed ho contribuito alla costruzione del progetto, poi mi sono lasciato benissimo e il rapporto non è caratterizzato da alcuna gelosia.

Qualche dubbio in Italia è stato sollevato: i Pozzo con una squadra nella ricca Premier league continueranno a investire nell’Udinese prioritariamente?
Loro hanno sempre rispettato l’Udinese e io credo che continueranno a farlo. Sono dirigenti straordinari, tra i primi al mondo per quello che hanno fatto anche a Granada. Hanno esperienza e Gino Pozzo sa benissimo come comportarsi.

Eppure non erano mancate le critiche: appena arrivati la stampa inglese li accusava di ricorrere troppo ai prestiti. Soprattutto dagli altri club del gruppo.
Per le persone parla la storia, quello che hanno fatto nel calcio non ha precedenti. Avevano bisogno di tempo e hanno fatto quello che dovevano: sono certo che faranno bene anche in Premier.

L’esperienza in Championship è stata importante per capire il calcio inglese nella sua totalità. C’è un club che si sente di indicare come società del futuro?
Qui l’organizzazione viene prima di tutto e le società sono molto solide, ma se c’è un modello che mi sento di indicare è quello del Brentford. E’ arrivato fino alle semifinali di Championship grazie a grande organizzazione societaria: nel giro di poco tempo possono fare il salto. Hanno un modello organizzativo notevole basato sull’utilizzo dei dati che evidentemente è molto proficuo.

Il Brentford peraltro controlla la società danese del Midtjylland, portata dall’orlo del fallimento alla conquista del campionato danese. Pozzo forse ha fatto scuola anche lì.
Sicuramente questi hanno meno esperienza, ma hanno dimostrato di essere bravi nella gestione. Anche se quest’ultimo non è stato un grande anno per le squadre inglesi in campo europeo rimangono i numeri uno dal punto di vista aziendale-organizzativo.

L’altra sua ex squadra, il Brescia, vive finalmente un momento di serenità: la ripartenza con un nuovo progetto, anche se la Lega Pro è dietro l’angolo.
Anche del Brescia sono rimasto un tifoso appassionato, spero fino all’ultimo che arrivi la salvezza, ma comunque vada credo che le prospettive siano buone: la nuova proprietà è fatta da persone super affidabili. Parlo in particolare di Sagramola e Castagnini, che hanno esperienza e sapranno delineare un progetto tecnico valido.

Nostalgia? Qualcuno l’ha chiamata da Brescia?
La mia esperienza appartiene ad un altro periodo, non sono stato chiamato e non me lo aspettavo nemmeno, non sarebbe stato giusto, e poi sono già passati cinque anni. Corioni ha fatto tantissimo, da tempo auspicava di lasciare a qualcuno che potesse proseguire nel modo migliore: la svolta dà grande prospettiva.

Aspettando il rientro il professor Nani è andato dietro la cattedra.
Sono stato a Coverciano per il primo corso sugli osservatori, ho tenuto lezione con Paratici e Bigon, una iniziativa molto bella del centro tecnico con ottimi insegnanti tranne me (scherza, n.d.r.) ci sono idee interessanti da sviluppare in una professione che sta crescendo ed ha bisogno di passione e competenza.