L’assemblea degli azionisti ha approvato il bilancio Atalanta 2014: dopo l’utile di 10mila euro del 2013, la Dea torna a far segnare una perdita di quasi 3 milioni di euro (2,813). Circa come due anni prima, quando il rosso era stato di 2,15 milioni di euro, ma meno del 2011, quando i conti erano andati in negativo per 11 milioni di euro. Più di un terzo del capitale sociale è andato perduto, e così è scattata la ricapitalizzazione decisa dal consiglio di amministrazione del 13 aprile scorso e sottoscritta dagli azionisti. Così è intervenuta “La Dea srl”, il socio di maggioranza che detiene il 79,32% delle quote e fa capo ad Odissea Srl, cioè la holding dei Percassi: la società ha rinunciato ai propri crediti, ricostruendo il patrimonio grazie ai 7,5 milioni di finanziamenti dati in precedenza.
Ma la buona notizia è che il club, non senza fatiche, rimarrà anche quest’anno in Serie A. Così i ricavi – che sono scesi da 63,3 milioni di euro a 61,2 nel 2014 – rimarranno comunque stabili, senza subire grossi colpi. Ma a far calare il fatturato è stata una contrazione dei diritti televisivi, che prima assicuravano 29,7 milioni di euro al club, mentre ora si fermano a 26,8 (quasi tre in meno, come il rosso di bilancio). C’è poi da considerare il peso delle sponsorizzazioni, passate da 6,2 a 7 milioni, e delle plusvalenze per il calciomercato – riferibili in particolare alle cessioni di Bonaventura al Milan (4,898 milioni di euro) e Consigli al Sassuolo (2,197 milioni), oltre a quelle di Livaja al Rubin Kazan (poco più di 2 milioni) e di Colombi al Cagliari (1,3 milioni) – che hanno portato ad un’entrata di 14,2 milioni di euro (445mila euro in meno del 2013). Ad abbassare le perdite ci ha pensato per Davide Cais, 21enne in comproprietà con la Juve, che oggi gioca nel Gubbio, e ha portato alle casse della Dea una plusvalenza di 3,07 milioni di euro.
Come scrive il Corriere di Bergamo, il costo maggiore per il bilancio dell’Atalanta è quello per il personale (cioè gli stipendi dei giocatori e dello staff), che è cresciuto fino a 37,3 milioni di euro, 3,1 in più del 2013. L’organico del club è aumentato, passando da 93 a 102 dipendenti (di cui solo un giocatore in più). Gli stipendi dei giocatori ammontano a 25,8 milioni di euro, mentre il valore della rosa della prima squadra è calato: ora tutti insieme i giocatori dell’Atalanta valgono 35,1 milioni di euro, contro i 39 della scorsa stagione. Ma c’è anche una piccola, buona notizia, almeno per l’immagine del club: sono diminuite le multe pagate dal club – dovute generalmente alle intemperanze dei tifosi – passando da 187 a 111 mila euro. Comunque non poco.