Il brioker thailandese Bee Taechaubol avrebbe rotto gli indugi e avrebbe presentato alla Fininvest di Silvio Berlusconi la propria offerta non vincolante per il Milan, valutato 1,1 miliardi di euro al netto dei debiti finanziari (248 milioni verso Intesa Sanpaolo, Deutsche Bank, Bpm): dunque ben 1,348 miliardi di enterprise value. E’ quanto riporta l’edizione odierna de Il Messaggero, secondo cui l’offerta di Mr Bee, come detto non vincolante, sarebbe valida fino al 30 aprile.
Entro questo termine, l’imprenditore thailandese avrebbe ottenuto dalla Fininvest una specie di esclusiva a trattare che non chiude, però, le porte al concorrente cinese Richard Lee di restare in campo anche lui con una due diligence. Pure Lee valuterebbe il Milan attorno al miliardo netto più i debiti.
A bordo campo, poi c’è il fondo americano Madison con una valutazione meno astronomica e quindi, considerata più realistica (600 milioni) rispetto alle altre due, specie quella di Bee Taechaubol. L’imprenditore della Thailandia sta stringendo i tempi. Ha ingaggiato l’avvocato Franco Gianni, uno dei partner dello studio Gianni, Origoni, Grippo, Cappelli & Partners per l’affondo finale. La sua offerta, da confermare alla scadenza di fine mese, punta ad acquistare subito il 30% del Milan per un controvalore di circa 330 milioni con una opzione call (acquisto) per salire al 70% entro fine anno versando altri 440 milioni.
I legali (lo studio Chiomenti assiste il gruppo del Biscione) dovranno definire le tecnicalità dell’operazione, nel senso che, come avviene in queste transazioni, il venditore si arma di un’opzione put (vendita) stabilendo il prezzo di questo meccanismo che non sempre coincide con il valore dell’opzione di vendita. Mister Bee si sarebbe riservato di organizzare una cordata, attraverso una newco (società di nuova costituzione), nella quale coinvolgere imprenditori cinesi, malesiani e di Singapore che lo dovrebbero sostenere nell’avventura calcistica.
L’obiettivo della cordata sarebbe anche quello di valorizzare il brand rossonero nei quattro paesi orientali, oltre che partecipare alla costruzione del nuovo stadio. La trattativa è seguita direttamente da Silvio Berlusconi anche se sul piano operativo c’è Alessandro Franzosi, direttore corporate finance & business development di Fininvest. Nella proposta thailandese sarebbe previsto che Fininvest resti con il 30% e che Berlusconi accetti il ruolo di presidente onorario per tenere saldo il legame con il popolo dei tifosi. Anche a Barbara Berlusconi che l’altro giorno si è espressa a favore dell’espansione sul mercato asiatico, verrebbe riconosciuto un ruolo di primo piano.