Peugeot vende il Sochaux ai cinesi. Ma i tifosi dubitano della loro solidità

Il Sochaux, club francese retrocesso la scorsa stagione in serie B e club storicamente legato alla Peugeot, è a un passo dall’essere acquisito dai cinesi. E i…

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Il Sochaux, club francese retrocesso la scorsa stagione in serie B e club storicamente legato alla Peugeot, è a un passo dall’essere acquisito dai cinesi. E i tifosi mugugnano. Non tanto per il passaggio di proprietà in sé, visti i risultati sportivi degli ultimi anni. L’azienda che sta per entrare in possesso del club ha chiuso il 2014 con un fatturato molto basso e la sua controllante è domiciliata in un paradiso fiscale.

Peugeot, dai fasti degli anni Settanta ai cinesi di Dongfeng

Tutto comincia con la crisi della casa madre. Dopo anni di gloria la casa motoristica francese della Peugeot, con un passato anche nella Formula Uno, va in crisi. E con essa il club di calcio. Nata nel 1896 dall’iniziativa della famiglia Peugeot tra le cittadine di Sochaux e Montbeliard, l’azienda fonda il club del Sochaux nel 1929, fondendolo l’anno successivo con il Montebeliard l’anno successivo ed iscrivendolo alla Coppa Peugeot. Negli anni, mentre la Peugeot si afferma come casa automobilistica, il club non ottiene particolari successi nel tempo. La squadra gode dell’appoggio dell’azienda del Leone a metà anni Trenta, quando vince due campionati francesi e una Coppa di Francia. Poi, più null’altro in bacheca (esclusa una seconda Coppa nazionale nel 2007). Negli anni Settanta, l’azienda ha la forza finanziaria di resistere alla crisi del petrolio del 1973 e di rilevare nel 1976 il 90% di Citroen, creando il gruppo PSA Peugeot-Citroen.

 

Il primo contatto tra l’azienda di Sochaux e i cinesi arriva ad inizio degli anni Novanta. Il gruppo PSA stringe una joint venture con la Dongfeng Motor Corporation. Nasce così la Dongfeng Peugeot-Citroën Automobiles, che si occupa di costruire in Cina modelli del gruppo francese. Negli anni successivi, vengono costituite altre jont venture, come quella con Bmw, per contenere i costi di produzione. Tuttavia, la crisi economica e le magre vendite minano la stabilità dei conti. Nel 2012, PSA registra una perdita record di 5 miliardi di euro. L’anno successivo le cose non migliorano e la famiglia Peugeot chiede aiuto al Governo francese, che non ha le forze economiche per salvare l’azienda, ma promette sostegno. Ecco che Dongfeng interviene, rilevando una quota dell’azienda. Si arriva così ad un aumento di capitale di 3 miliardi. Per la prima volta dal 1896, la famiglia Peugeot non è più azionista di maggioranza dell’azienda.

Il Sochaux vale 7 milioni di euro

La crisi si riflette sul club, che alla fine della scorsa stagione arriva 18° in Ligue 1 e retrocede. Il morale dei tifosi, già sotto i tacchi per i problemi casalinghi di Peugeot, non è nelle ultime ore destinato a migliorare. Peugeot ha deciso di cedere la squadra ad un altro gruppo cinese, per concentrarsi, a livello sportivo, sulle sponsorship a livello motoristico. A farsi avanti – le trattative sono in piedi da inizio anno – è stata la Ledus, società che produce prodotti elettronici, in particolare luci led.

L’affare di per sé non è particolarmente complicato: il Sochaux è stato valutato 7 milioni di euro. A guidare l’operazione è la controllante di Ledus, la Tech Pro Technology Development, che in una nota spiega che “vuole espandersi nel mercato europeo e l’FC Sochaux-Montbéliard è un buon veicolo per sviluppare la propria reputazione”.

La Ledus è interessata, ma ha fatturato basso e molte perdite

Ma i tifosi, come detto, non sono convinti. Perché la Ledus, tanto per cominciare, ha chiuso l’ultimo anno con un fatturato non particolarmente esaltante: 23 milioni di euro. Non solo, ma nel primo semestre del 2014, l’azienda ha registrato perdite per 12 milioni di euro, giustificaste come “grossi investimenti”. La Ledus sta sbarcando in effetti in Europa. Dopo la Spagna, è stata appena aperta la branca francese dell’azienda e nel mirino ci sarebbero Italia e Benelux.

E poi, perché la controllante è quotata alla Borsa di Hong Kong dal 2007, ma è domiciliata alle Isole Cayman ed ha un conto aperto nelle Isole Vergini Britanniche. Ovvero, due paradisi fiscali. “Quale sarebbe l’interesse, per un gruppo di Hong Kong, di acquistare un club come il Sochaux, dal quale non trarrebbe alcun vantaggio economico?” si è chiesto Jean-Michel Aulas, presidente del Lione. Una domanda che si stanno facendo anche i tifosi, nelle ultime ore.