Rodríguez-Adidas. Nell’estate del 2014 il nome del colombiano James Rodríguez era quello più pronunciato da media e tifosi di calcio. Autentico trascinatore dei cafeteros ai mondiali brasiliani, mai così avanti in una competizione internazionale dai tempi di Italia ’90, protagonista della rete più bella dell’anno, quella contro l’Uruguay nel round eliminatorio degli ottavi di finale, per Rodríguez, il Mondiale è stata la vetrina ideale per dare una svolta alla carriera. Florentino Perez infatti, convinto delle doti del 10 sudamericano, decise di portarlo a Madrid sottraendolo, da una parte, all’anonimato del Principato di Monaco, dall’altra, scegliendolo come antidoto all’arrivo di Luis Suarez in Catalogna.
James Rodríguez, in Spagna ce lo ha portato anche Adidas
Un trasferimento determinato non esclusivamente da ragioni tecniche (tutti ricordano le discussioni sull’addio di Angel Di Maria per far posto al colombiano) quanto anche, come accade sempre più spesso, dalle manovre dei suoi sponsor. In particolare di uno tra questi, perché il sudamericano, uno dei maggiori testimonial Adidas, non poteva a lungo restare lontano dall’orbita merengues, il club di punta tra quelli sponsorizzati dalla multinazionale bavarese. E, infatti, l’arrivo di Rodríguez a Madrid fu accompagnato da una febbrile corsa all’acquisto della sua maglia con il 10 impresso sulle spalle, che fece schizzare all’insù le vendite dell’azienda tedesca.
Rodríguez-Adidas, rinnovo via Twitter
La notizia, tuttavia, è il rinnovo dell’accordo tra il giocatore e la nota firma di abbigliamento sportivo: annunciato solo un giorno fa via Twitter, con un evento esclusivo lanciato in streaming su Adidas HQ a Herzogenaurach, in Germania, con la nuova tecnologia Periscope e diffuso viralmente sulla rete sociale, l’accordo fa del colombiano un calciatore strategicamente determinante nella politica marketing di Adidas e utile per comprendere le mosse pianificate dalla stessa per recuperare terreno dopo un 2014 con poche luci e tante ombre.
James Rodríguez, è lui l’antidoto a CR7
Perché all’invadente e scomoda presenza in squadra del maggior testimonial Nike, Cristiano Ronaldo, ancora non è trovato un rimedio efficace. E in quella che è una vera e propria partita a scacchi tra le multinazionali attive nel calcio, Rodríguez, al Bernabeu, può essere a tutti gli effetti il totem di Adidas nella guerra alla leadership del mercato.