La clamorosa sconfitta per 7-1 subita dal Brasile per mano della Germania di Loew,è stato solo uno degli ultimi esempi di come il calcio brasiliano sia da rifondare. Il governo infatti ha approvato una legge, firmata dal Presidente Wilma Roussef, per sanare i debiti delle società, che attualmente ammontano a 3.5 miliardi di real brasiliani.
20 anni per sanare il debito
Questo decreto prevede innanzitutto che i club hanno a disposizione 20 anni per sanare il debito. Inoltre, qualora i club non riescano a fornire gli stipendi ai giocatori o non pubblichino apertamente i propri bilanci, potrebbero incorrere nella retrocessione, non avere la possibilità di fare i trasferimenti e addirittura essere squalificati dalle competizioni nazionali. La spesa delle società per l’acquisto dei giocatori e per i rispettivi ingaggi non potrà essere superiore al 70% del reddito complessivo.
Un programma per rilanciare il calcio brasiliano
Alla cerimonia che sancisce l’entrata in vigore di questa regola ha partecipato anche l’ex portiere rossonero Dida, il quale ha sostenuto che: “il talento non basta più, bisogna capire che il calcio è diventato un business e per questo motivo dev’essere il più serio e trasparente possibile”. Il Presidente Wilma Roussef invece, attraverso un comunicato pubblicato sul sito web del ministero dello sport brasiliano, ha detto che: ” il progetto servirà ai club per superare le difficoltà finanziarie ed è ispirato ai grandi esempi imprenditoriali del calcio mondiale”. E’ evidente come tutto ciò sia utile per rilanciare il calcio brasiliano ed evitare che sempre più club del Brasilerao vadano incontro all’indebitamento.