Guai seri in casa Barcellona. Il giudice Pablo Ruz ha deciso di rinviare a giudizio per il “caso Neymar” Sandro Rosell, all’epoca numero uno del club catalano, Josip Maria Bartomèu, attuale presidente della società spagnola e il Barcellona stesso. Il reato è noto: evasione fiscale ai danni del Fisco spagnolo.
Rosell e Bartomèu rischiano una condanna tra i due e i sei anni
L’ultima, disperata, mossa degli imputati per evitare il processo penale, il tentativo di ricusare il giudice Ruz. Tuttavia, Ruz è rimasto al suo posto e, dietro un’accurata indagine, ha rilevato la presenza di una frode fiscale ai danni del Tesoro: Rosell e Bartomèu avrebbero sottratto allo stato 12 milioni di euro simulando una serie di contratti per ammorbidire la cifra spesa effettivamente per l’acquisto del giocatore. Rosell e Bartomèu, che aveva scaricato tutte le responsabilità sul primo, rischiano dunque una grossa pena: per le frodi oltre i 600 mila euro la legge prevede una condanna che va dai due ai sei anni di carcere.