Elezioni FIFA, Blatter sostiene il Mondiale in Australia

Elezioni presidenza FIFA-Sepp Blatter, Michael Van Praag, Alì Al Hussein e Luis Figo sono i quattro nomi che si contenderanno la poltrona della presidenza FIFA durante la tornata…

Elezioni presidenza FIFA-Sepp Blatter, Michael Van Praag, Alì Al Hussein e Luis Figo sono i quattro nomi che si contenderanno la poltrona della presidenza FIFA durante la tornata elettorale di maggio. Il potere dello svizzero, in carica da 17 anni, non appare più così solido, tanto che un possibile ribaltone in questa primavera non appare un’ipotesi del tutto da scartare. Ognuno con i suoi programmi e le sue aspirazioni, la bagarre mediatica che precede l’elezione è appena cominciata.

Elezioni FIFA, Blatter sostiene il Mondiale in Australia

Blatter ha aperto la sua campagna con una vera e propria annuncio a sorpresa: lo svizzero infatti, nell’editoriale del magazine FIFA, ha  rilanciato l’intenzione di voler finalmente concedere ad un paese dell’Oceania l’organizzazione di un Mondiale di calcio. “Sarebbe più che meritato se l’Australia potesse finalmente organizzare un Mondiale” ha infatti sottolineato Blatter: una mossa stuta, calcolata intelligentemente e a “misura” di elezioni. Aggiungendo: “L’Australia è il solo continente a non aver mai ospitato i Mondiali, anche se ha organizzati quelli Under 20 nel 1981 e nel 1993. E’ una mancanza grave per lo sport, perché pochi paesi possono vantare una cultura sportiva così ricca e una lista di campioni così lunga. Lo sport, con il calcio che ha un ruolo centrale, fa parte della vita quotidiana in Australia, anche per donne e giovani“. Mai, come infatti ha ripetuto Blatter, l’Australia ha organizzato la manifestazione mondiale di calcio. Tuttavia, secondo il meccanismo di rotazione che ha riportato la Coppa del Mondo in Europa dopo 12 anni (Russia 2018) e per la prima volta in un paese mediorientale (Qatar 2022 che ha battuto proprio l’Australia) dopo la prima dell’Africa (2010), l’edizione 2026 potrebbe davvero rappresentare l’opportunità giusta per il paese dei “canguri”.

Gli altri candidati: Alì Al Hussein, Figo e Van Praag

Da parte sua invece, il principe di Giordania Ali’ Al Hussein, ha ribadito nuovamente il suo di programma elettorale: se in precedenza aveva annunciato di voler 10 anni di riforme in seno alla Fifa, ieri ha sottolineato ancora una volta gli obiettivi da raggiungere: ripulire l’immagine della FIFA; restituirgli credibilità; servire il calcio; proteggerlo e neutralizzare la corruzione; sviluppare globalmente il movimento. Candidatura, questa, sostenuta poi da una federazione importante come la England Football Association. Luis Figo, invece, ieri ha ufficialmente confermato di avere alle spalle sei nomination da parte di altrettante federazioni nazionali per la tornata elettorale primaverile (ne bastano cinque per essere ammissibile) e l’intenzione di dare al calcio “qualcosa di meglio” seppur sia a digiuno di gestione e politica del calcio. La figura dell’ex presidente dell’Ajax Michael Van Praag invece è la “risposta” della Uefa alle accuse lanciate da Blatter direttamente al suo grande rivale Michel Platini: lo svizzero ha infatti pesantemente puntato il dito contro la Uefa, che lo vorrebbe fuori dalla FIFA “ma non ha il coraggio di affrontarmi“. La candidatura di Van Praag, seppur al voto non vadano le Confederazioni continentali, è, in tutto e per tutto, il profilo giusto che la Uefa vorrebbe sulla poltrona attualmente in possesso dello svizzero. Il ritiro di David Ginola, introduce infine la figura di Jerome Champagne, ex braccio destro di Blatter, che, tuttavia, non gode ancora di abbastanza supporto per poter ambire al ruolo di massimo esponente del calcio mondiale.

Fabio Colosimo