Macron – Quando parliamo del mercato europeo dello sportswear non possiamo non prendere in considerazione uno dei leader del settore, l’italianissima Macron. L’azienda bolognese anchenel 2014 si è confermata come una delle protagoniste incontrastate nella sponsorizzazione sportiva.
Durante la stagione 2014/2015 Macron ha allargato la propria maglia di collaborazioni a livello continentale puntando tutto sulla tradizione italiana: lo stile, i dettagli sartoriali, il rispetto della storia e l’attenzione ai trend della moda, senza dimenticare la meticolosa attenzione nello studio e nella realizzazione di capi di abbigliamento esclusivi che le hanno permesso di collaborare con i club più importanti d’Europa e d’Italia. Macron ha, infatti, stipulato importanti accordi in ambito calcistico con club come lo Sport Club de Portugal e il Ludogorets, che ha portato l’azienda di sportswear emiliana per la prima volta in Champions League, oppure l’importante alleanza strategica con il Bolton, squadra militante nella Championship inglese, che ha deciso rinominare il suo stadio “Macron Stadium”, facendo sì che l’azienda bolognese diventasse la prima società italiana a dare il proprio nome ad un impianto sportivo straniero. Non da ultimo Macron ha siglato un contratto quinquennale con i tedeschi del Monaco 1860, che vedrà Macron sostituire Uhlsport come fornitore ufficiale di abbigliamento del club bavarese.
L’intervista a Roberto Casolari di Macron
CalcioeFinanza ha parlato di questa importante annata per il brand italiano con Roberto Casolari, direttore Sports Marketing di Macron. “Nel 2014 abbiamo avuto un’importante espansione nel mercato estero, dove confluiscono il 70% delle nostre vendite annuali”, ha esordito Casolari. “Il restante 30% è concentrato, invece, nello sport italiano”. Risulta così subito chiaro che Macron consideri il mercato europeo come il suo mercato domestico di riferimento, questo perché in Italia la spaccatura tra il calcio e gli altri sport è troppo netta. “All’estero i mercati sono più forti”, aggiunge il direttore Sports Marketing di Macron. “In Inghilterra e in Germania gli stadi fanno regolarmente il tutto esaurito e le pretese dei club non si sono abbassate come in Italia dove gli sponsor sono diminuiti a causa delle varie difficoltà che si incontrano in fase di realizzazione di una sponsorship”.
Le politiche espansive di Macron sul mercato internazionale dello sportswear hanno permesso al brand bolognese di passare dagli 11 milioni di fatturato del 2004 ai 68 milioni del 2014. Una crescita netta del 21%. Parte del merito va anche al Bolton che ha consentito a Macron di veder apparire il proprio nome a lettere cubitali all’ingresso dello stadio del club militante nella Championship britannica. “La proposta è stata fatta dallo stesso Bolton al di là della stipula dell’accordo di sponsorship tecnica che stavamo portando a termine”, conclude Roberto Casolari. Un esempio che, forse, i club italiano dovrebbero prendere in forte considerazione.
Alberto Lattuada