Brescia, Sodinha mette nei guai il club di Corioni

Felipe Sodinha mette nei guai il Brescia. Il giocatore, decisivo nella vittoria contro il Bari per 2-1 (suo il gol della vittoria allo scadere), avrebbe inviato una lettera raccomandata

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Felipe Sodinha mette nei guai il Brescia. Il giocatore, decisivo nella vittoria contro il Bari per 2-1 (suo il gol della vittoria allo scadere), avrebbe inviato una lettera raccomandata (revocabile entro 20 giorni dalla data di invio) per la messa in mora del club.

Sodinha, almeno per ora, sarebbe l’unico giocatore della rosa ad aver intrapreso la lotta legale nei confronti del club, mentre gli altri, avrebbero scelto l’attesa per comprendere gli sviluppi della faccenda legati alla crisi societaria (abbattimento del capitale sociale e ricapitalizzazione). Ma non è detto che importanti componenti della squadra non seguano Sodinha nell’azione nei confronti della società biancoazzurra.

L’ombra del fallimento dunque cade anche sulla società lombarda, vecchia conoscenza della A per molte stagioni e ultima squadra di Roberto Baggio. Le prossime ore saranno decisive per comprendere il destino del club, e non è da escludere una sorta di remake del percorso fallimentare del Bari (fallimento e salvataggio del titolo).

Il Brescia “costa” dieci milioni

La crisi societaria ha portato a diverse ipotesi di risoluzione di un empasse che rischia di rimanere cronica. Pochi giorni fa, come scriveva C&F, Luigi Regazzoni, amministratore unico del club, ha sottolineato che servono 10 milioni per diventare proprietari della società, mentre Aldo Rebecchi invece, aveva rilanciato l’idea di una società nuova, una Fondazione, in cui la nuova proprietà non avrebbe dovuto i soldi né alla banca né all’attuale famiglia che detiene il possesso del club.

L’opportunità persa Sagramola 

L’ex dirigente della Sampdoria Sagramola, attraverso la fiduciaria Profida, aveva inviato tre dossier a Ubi (19, 21 e 26 dello scorso novembre) con l’obiettivo di acquisire il pacchetto di maggioranza delle rondinelle, senza rompere tuttavia con la continuità sportiva e aziendale del club biancazzurro. Una porta sbattuta in faccia sia allo stesso Sagramola, sia a Infront, che sarebbe potuta entrare nell’affare con un investimento, come riportava sempre C&F “di 9 milioni per le prossime 5 stagioni sportive per lo sfruttamento pubblicitario e il marketing. Cifra che è più del doppio rispetto ai ricavi attuali e ai valori di mercato”.

Con l’opportunità di uno stadio nuovo, dopo la cessione del Rigamonti, da parte del Comune, in comodato d’uso gratuito, naufragata dopo il no a Sagramola.

Fabio Colosimo