Il caso Nyemar pare essere giunto all’atto finale, secondo quanto si apprende dal quotidiano sportivo spagnolo As. Il Barcellona infatti, tramite un consulente, Christobàl Martell, e l’avvocatura dello Stato, avrebbero stabilito di chiudere il caso Neymar dietro un accordo economico che prevede il patteggiamento di una cifra intorno ai 22 milioni di euro: i 13,5 che il club già versato al Tesoro più gli 8,8 milioni accantonati contro possibili eventualità.
L’accordo tuttavia non è ancora chiuso perché il reato fiscale comporta una pena detentiva di 4 mesi che, in linea di principio, dovrebbe scontare il presidente del club, Sandro Rosell, il quale, ovviamente, non risulta disposto a scontare la condanna. Il quale, nell’estate di quest’anno, dopo le dimissioni dalla carica presidenziale, si difese dall’accusa di appropriazione indebita dichiarando che i contratti fossero scritti in “piccolo” e di difficile lettura.
Il club catalano infatti, non riconoscerebbe il delitto imputatogli perché, secondo lo stesso, l’intenzione non era quella frodare il fisco e, non ultimo, perché il conflitto si è verificato dietro un’errata valutazione di alcuni aspetti della transazione: il club ritenne infatti che il padre del giocatore fosse già stato tassato precedentemente in Brasile. Il pubblico ministero, tuttavia, ha smentito tale ipotesi, ritenendo Rosell un soggetto che, consapevolmente, ha simulato la stipulazione di contratti per pagare meno tasse.
La denuncia del socio Cases
Un caso che è scoppiato nel gennaio dello scorso anno, quando un socio del club, Jordi Cases, sollevò la questione della cifra spesa per l’acquisto del giocatore dopo le dichiarazioni ufficiali della società, che parlavano di una somma pari a 57 milioni di euro. In realtà, dopo un’approfondita analisi della vasta operazione, emersero dettagli poco chiari, in cui il costo del cartellino del brasiliano, alla fine, sfiorava quasi addirittura i 100 milioni di euro. Uno scossone mediatico (e non) che ha coinvolto pesantemente il club e i protagonisti di tutta la vicenda: Rosell fu costretto alle dimissioni e, ora, i catalani sarebbero costretti al pagamento di 22 milioni di euro.
Fabio Colosimo