La scorsa settimana la UEFA ha annunciato di aver messo al bando i club calcistici della regione della Crimea qualora avessero giocato nel campionato russo.
Questa settimana i russi, invece, hanno annunciato un pacchetto di aiuti da 4,5 miliardi di rubli, circa 80 milioni di euro, per ricostruire le infrastrutture sportive della Crimea. I soldi sono stati stanziati da un nuovo programma di bilancio federale pari a 73,9 miliardi di rubli (1,4 miliardi di dollari), come spiegato anche da Alexander Roslyakov, il direttore dello sviluppo degli investimenti e della gestione delle proprietà statali al dipartimento dello Sport russo.
Il nuovo programma di finanziamento, dal titolo ‘Sviluppo della Cultura Fisica e dello Sport nella Federazione russa nel 2016-2020‘, è un programma nazionale e indica la misura in cuila Crimea è stata rapidamente assimilata nelle strutture politiche e nei finanziamento russi. “Un po ‘più di 45 miliardi di rubli saranno stanziati per gli impianti sportivi “big-time” e 8 miliardi di rubli per impianti sportivi di massa. Circa 4,5 miliardi di rubli verranno usati per il restauro dello infrastrutture sportive in Crimea“, ha detto Roslyakov.
La Crimea aveva due squadre che giocavano nella massima divisione ucraina prima che la Russia ne prendesse il controllo. TSK Simferopol, Sebastopoli e SKChF Zhemchuzhina Yalta sono state ammesse al campionato e alla Coppa di Russia otto mesi fa. I russi dicono che i club sono tutte delle nuove entità e nulla hanno a che fare con le vecchie squadre che hanno giocato nel campionato ucraino.
La UEFA ha dichiarato che la Federazione calcistica della Russia “non può organizzare qualsiasi competizione calcistica in Crimea, senza il consenso della UEFA e della Federcalcio ucraina (FFU)“, aggiungendo che il divieto entrerà in vigore il 1° gennaio.
Alberto Lattuada