La possibilità di veder disputere il Mondiale di calcio qatariano in inverno si è stata spenta definitivamente con l’annuncio di un nuovo lucroso affare TV stipulato dal Comitato Olimpico Internazionale (CIO).
Il CIO ha assegnato i diritti esclusivi per la trasmissione tv dei prossimi quattro giochi olimpici, dopo Rio 2016, all’emittente di stato cinese, la China Central Television (CCTV). Si parla di poco più di 550 milioni di dollari, più del doppio delle somme concordate per le quattro edizioni delle Olimpiadi tra Vancouver 2010 e Rio 2016. Questo prezzo riflette sia il monopolio dell’Asia nei diritti televisivi tra il 2018 e il 2022 e, in particolare per l’Olympic hosting, sia lo status della capitale Pechino come favorita per i Giochi 2022.
L’affascinante novità delle Olimpiadi invernali in estate nell’emisfero nord avrebbe facilitato il dilemma della FIFA che fa fatica a identificare un time-slot accettabile per il proprio torneo di punta nel 2022, che permetta a squadre e tifosi di evitare la calura estiva molto temibile del Qatar. Una pausa in pieno inverno del calcio europeo significherebbe che un torneo a gennaio/febbraio sarebbe probabilmente meno dannoso per il calendario calcistico rispetto ad una data più vicina alla fine dell’anno. Il presidente della FIFA, Sepp Blatter ha, però, promesso che il torneo non si sarebbe giocato in quei mesi, dicendo che questo sarebbe stato “totalmente irrispettoso” per la famiglia olimpica.
Un nuovo problema. La riluttanza del CIO nel consentire a Blatter di rimanere un membro a pieno titolo data l’obbligatorietà del pensionamento di Blatter, che avrà 80 anni nel 2016, ha alimentato la speculazione che il presidente della FIFA potrebbe essere tentato di usare la minaccia di uno scontro tra questi due grandi eventi sportivi per cercare di vincere questa disputa con il Comitato Olimpico Internazionale sull’età. Ci sono pochi dubbi, dopo tutto, che le Olimpiadi Invernali siano quelle più deboli in questo scontro tra titani.
Alberto Lattuada