Il Manchester United ha chiuso il primo trimestre dell’esercizio 2014/15 con un utile netto di 8,9 milioni di sterline, superiore alle attese degli analisti di Wall Street che si aspettavano una perdita di 5,5 milioni, causata dai minori ricavi attesi in virtù della mancata partecipazione alla Champions League.
Da questo punto di vista nel trimestre i Red Devils hanno registrato proventi della gestione caratteristica pari a 88,7 milioni di sterline in flessione del 9,9% rispetto ai 98,5 milioni dei primi tre mesi dell’esercizio 2013/14, cui hanno fatto da contraltare crosti operativi (compresi gli ammortamenti) per 92,75 milioni di sterline, in aumento rispetto ai 90,2 milioni di sterline di un anno fa.
Tuttavia, grazie alla plusvalenza da circa 18 milioni di sterline realizzata in estate grazie alla cessione di Danny Welbeck all’Arsenal, il risultato operativo si è attestato a 14,24 milioni, in crescita dai 9,3 milioni del primo trimestre 2013/14, quando però le plusvalenze da cessione di calciatori erano state pari solo a 1 milione di sterline. Se a questo si aggiunge una riduzione degli interessi pagati sul debito, passati da 9,77 milioni a 6,13 milioni, si comprende il motivo che ha consentito alla United di chiudere il trimestre in utile.
Nel dettaglio la flessione dei ricavi nel primo trimestre trova proprio nella mancata partecipazione alla Champions la sua ragione principale. I ricavi commerciali hanno mostrato una riduzione del 5,2% a 56,8 milioni di sterline, principalmente a causa del minor bonus riconosciuto dalla Nike al club proprio per l’assenza di Rooney e compagni dalla massima competizione europea per club.
Rimanere fuori dall’Europa ha pesato anche sui ricavi da stadio, diminuiti del 21,8% rispetto al primo trimestre dello scorso esercizio e attestatisi a 15,1 milioni di sterline, e su quelli legati ai diritti tv, in flessione del 13% rispetto all’analogo periodo del 2013/14 a 15,1 milioni di sterline.
Per quanto riguarda i costi, quelli del personale hanno registrato una flessione del 6,6% a 49,4 milioni di sterline. In calo anche gli altri costi operativi (-18.8% a 19 milioni di sterline), mentre gli ammortamenti, anche alla luce della faraonica campagna acquisti realizzata questa estate (investimenti netti per 55,9 milioni di sterline), sono cresciuti del 78,2% a 21,2 milioni di sterline.
Per quanto riguarda l’intero esercizio 2014/15 il management del Manchester United ha confermato di aspettarsi ricavi della gestione ordinaria compresi tra 385 e 395 milioni di sterline. Un giro d’affari che espresso in euro (al cambio di 1 euro = 0,8 sterline) è pari a 48o – 493 milioni. Ciò dimostra che rispetto ai club italiani, dove la partecipazione alla Champions League continua a rappresentare un elemento fondamentale per sostenere i ricavi, i Red Devils, grazie alla loro forza commerciale di livello planetario, possono permettersi di rimanere un anno fuori dall’Europa senza particolari contraccolpi sul conto economico.