L’organo esecutivo dell’Unione europea ha respinto una denuncia nei confronti delle misure volte a prevenire che le squadre di calcio accumulino perdite nella gestione extrasportiva della stagione. La Commissione europea infatti ha rigettato la denuncia presentata da Daniel Striani, un agente di giocatori con sede a Bruxelles, presentata contro la UEFA verso il cosiddetto Financial Fair Play, o FFP.
“Questa decisione non è una vista sul merito della causa o sul legittimo interesse del ricorrente,” ha detto il portavoce Antoine Colombani.
La UEFA e il suo presidente, Michel Platini, ha introdotto i regolamenti perchè tutti i club, da quelli più grandi a quelli più piccoli, insieme hanno collezionato ben 1,7 miliardi di euro (2,17 miliardi dollari) di perdite nel 2011. Manchester City e Paris Saint–Germain sono infatti le due società maggiormente colpite dalle sanzioni, multate per la cifra record di 60 milioni euro, a maggio, per la violazione delle regole di bilancio.
Striani e il suo avvocato, Jean–Louis Dupont, hanno sottolineato che le norme violano il diritto comunitario della concorrenza e il diritto alla libera circolazione dei lavoratori, servizi e capitali. Dupont, esperto in materia, è l’uomo che ha ribaltato con successo norme in materia di trasferimenti di giocatori, specialmente in un caso esemplare: quello del 1995 per conto del giocatore belga Jean–Marc Bosman.
La UEFA ha ribadito i colloqui con l’Unione europea per garantire che le sue misure soddisfino i requisiti di legge. Platini ha affrontato la UE proprio la settimana scorsa, dove ha chiesto il necessario sostegno al governo del calcio nei suoi sforzi per riformare lo sport. “Conto sul vostro sostegno attivo su questi temi fondamentali, perché possiamo ottenere di più insieme che da soli, e perché il progresso per uno significa progresso per tutti“, ha detto Platini.
Il caso belga
La denuncia di Striani presso il Tribunale di primo grado di Bruxelles sostiene che le norme FFP farebbero diminuire il reddito degli agenti, riducendo il numero di giocatori che i club assumono e si scambiano, riducendo anche gli stipendi dei giocatori.
Secondo la regola del pareggio di bilancio (break even rule), un club con una perdita di oltre 5 milioni di euro della scorsa stagione o di questa rischia l’esclusione dall’edizione successiva della Champions League e Europa League, le competizioni per club ‘top’ del continente. I club possono avere una perdita fino a 45 milioni di euro nella stagione a meno che gli azionisti non intervengano per coprire autonomamente la perdita.
Il regolamento sanzionatorio dell’UEFA però non si applica ai campionati nazionali e dunque un club non può essere punito in ambito casalingo. “Tutte le imprese, comprese le società di calcio, devono camminare con le proprie gambe e vivere entro i propri mezzi“, ha detto il capo antitrust Joaquin Almunia nel mese di aprile. “Questo non è altro che un sano principio per di buon governo societario.”
Fabio Colosimo