Figc, Uva sui tagli alla Federazione:"Il calcio ha finanziato tutto lo sport italiano"

“Il calcio è il motore trainante dello sport italiano. Le squadre di Serie A versano nel sistema circa 1 miliardo di euro di tasse, il calcio italiano da 1948 al…

“Il calcio è il motore trainante dello sport italiano. Le squadre di Serie A versano nel sistema circa 1 miliardo di euro di tasse, il calcio italiano da 1948 al 2003 ha finanziato lo sport con 18 miliardi, le e 422 medaglie olimpiche sono state totalmente finanziate dal gioco del calcio attraverso il rapporto diretto tra Totocalcio e contributi al Coni”.

Il direttore generale della Figc, Michele Uva, torna così sui tagli alla Federcalcio che dagli attuali 62 milioni dovrebbero scendere a 35-40. “Una riduzione, anche se non abbiamo dati ufficiali, a metà di una stagione sportiva andrebbe a bloccare una serie attività istituzionali che la Federazione fa -sottolinea Uva ai microfoni di Radio Anch’io Sport, su RadioUno-, e andrà a incidere sul settore giovanile scolastico, sull’Aia, sulla giustizia sportiva che costa 5 milioni di euro alla Federazione. Quando sapremo da manager farò i tagli necessari come presuppone il nostro statuto”.

“Abbiamo fiducia nel buonsenso del presidente Malagò che sa bene qual è il peso del calcio in termini sociali ed economici. Abbiamo 32 milioni di appassionati, le 10 prime trasmissioni più viste sono partire di calcio -prosegue il direttore generale della Figc-. Tutto parte dalla scellerata rinuncia dello sport nel 2003 a rimanere legato ai proventi in termine di scommesse. Nel 2003 abbiamo consegnato il nostro prodotto nelle mani di qualcun’altro. Dal 2011 abbiamo avuto una riduzione di 20 milioni, un grande taglio che è stato assorbito. All’interno stiamo lavorando sul tagli dei costi di gestione e all’aumento dei ricavi. Non mi risulta un taglio ad altre federazioni, quanto tolto a calcio verrà ridistribuito su altri sport”.

“Il fatto che in altri paesi non ci siano finanziamenti pubblici al calcio, come succede in Germania? È un dato errato, non vero. In Francia ad esempio il pallone riceve una cifra dal governo e una percentuale sulle scommesse. In Germania la Federazione riceve soldi dallo Stato per alcuni progetti, 55 milioni solo sul progetto per l’integrazione delle generazioni 2“, prosegue Uva.

“Il calcio in Italia ha finanziato lo sport con con 18 miliardi di euro in 55 anni, non abbiamo poi mai calcolato qual è il valore dell’indotto -aggiunge Uva che poi affronta il tema della crisi del nostro calcio-. Non è colpa della Federazione se il Real Madrid ha più che raddoppiato il fatturato e il Barcellona oggi fattura tre volte quello che faceva 3 anni fa. Juve, Milan, Inter e Roma nel 2002 fatturavano più del Barca, negli ultimi 10 anni ci si è troppo cullati sui diritti tv. Tra Federazione e club c’è la Lega che comunque fa sedere attorno a sé club omogenei per competizione. Noi possiamo stimolare le leghe, una serie di riforme sono state avviate con l’introduzione del Financial fair play, ma sulle politiche dei club e delle Leghe non possiamo essere noi a determinare le linee strategiche”.

“Noi abbiamo il compito istituzionale di occuparci del calcio a tutti i livelli e dell’arbitraggio per le 700mila partite l’anno che vengono disputati sotto l’egida delle Federazione -conclude il direttore generale della Figc-. Non è colpa della Federazione se in Italia gli stipendi incidono nel fatturato tra il 75% e il 90% mentre in Germania per meno del 50%. La federazione deve occuparsi di tutto il calcio, poi i club decidono in maniera indipendente su stadio e tesserati”.

Fabio Colosimo