Nell’ultimo numero dell’Economist è stata presa in esame l’economia degli stadi nel Regno Unito e negli Stati Uniti. L’inchiesta ha sottolineato come i club degli Stati Uniti prendano i soldi dai funzionari locali, mentre l’opposto avviene nel Regno Unito.
Nella National Football League il numero di squadre è strettamente limitato ed i club possono pertanto minacciare, anche, di andarsene qualora il comune non costruisse o ristrutturasse i loro stadi; una decisione non favorevole alle squadre di calcio, infatti, potrebbe essere un duro colpo per il prestigio e per il profilo della città e quindi molto probabilmente non andrebbe giù molto bene agli elettori che sostengono la squadra.
In Gran Bretagna invece i consigli locali sono in grado di recuperare denaro dal club. Ad esempio, l’Arsenal ha speso 60 milioni di sterline per la ricostruzione di un impianto di riciclaggio dei rifiuti quando si trasferì all’Emirates ed ha anche ripulito la vicina stazione ferroviaria; inoltre i Gunners stanno costruendo un centro sportivo che può essere utilizzato da tutti i cittadini.
I club sono, naturalmente, desiderosi di promuovere gli stadi come “catalizzatori per la rigenerazione” e per questo dipendono fortemente dalle amministrazioni locali. Maggiore sarà la prosperità della zona maggiori saranno le possibilità di successo.
Alberto Lattuada