Nazionale, Buffon:"Conte è qui perchè crede nel progetto Italia"

“Analogie tra il primo giorno di Conte alla Juve e in Nazionale? Sono molte. Il Conte che si è presentato alla…

Analogie tra il primo giorno di Conte alla Juve e in Nazionale? Sono molte. Il Conte che si è presentato alla Juve è il medesimo che è rimasto nei successivi tre anni, è un continuo. I concetti calcistici che ha lui e il modo che ha di trasmetterli è un qualcosa che lo rendono unico e speciale. Ci vuole una squadra che dia la massima disponibilità ad accettare ogni tipo di proposta e penso anche che ci siano dei momenti, come tre anni fa alla Juve, è un qualcosa di dovuto quando si arriva da risultati molto deludenti”.

Il numero uno della nazionale e della Juventus, Gigi Buffon, non vede differenze tra il Conte azzurro e quello bianconero ed è convinto che il nuovo ct dell’Italia crede fortemente nel progetto azzurro. “I cicli dopo un pò di tempo sono destinati a finire o a non dare più quei risultati o quell’entusiasmo. Se il mister ha fatto quel tipo di scelta è perchè si è reso conto che qualcosa era cambiato. Se lo ritroviamo qua è perchè ha la piena convinzione di poter fare qualcosa di straordinario. Se non crede al 100% in un certo progetto non lo intraprenderebbe mai”, ha aggiunto Buffon.

La nazionale di Conte affronterà martedì la Norvegia nella prima partita delle qualificazioni ad Euro 2016. “Le nazionali scandinave, mi riferisco a Norvegia e Svezia in primis, hanno sempre ottenuto risultati importanti a livello europeo e mondiale. La Norvegia è stata più discontinua, più a folate. Ha avuto periodi di sei-otto anni molto buoni ma negli ultimi anni ha fatto fatica. Sono comunque compagini difficili da affrontare, molto fisiche, che giocano molto con le palle alte e il gioco aereo è il loro punto di forza, e ci hanno creato tanti grattacapi, ma negli ultimi 7-8 anni il calcio è cambiato molto e si è uniformato il modo di giocare e certe caratteristiche sono andate scemando, si gioca più tutti all’europea”.

Che è tornato poi a parlare dell’eliminazione del Mondiale in Brasile. “Con L’Uruguay è accaduto qualcosa di sconvolgente, che non ci aspettavamo e le reazioni a caldo potevano assumere una importanza più elevata di quella che avevano. Io avevo solo riportato un pensiero mio, che era fondato sui fatti. Era un modo di valutare il reale valore dei giocatori, in nazionale devono giocare i migliori”.

Poi sulla prima gara di Conte, aggiunge: “Con l’Olanda è stata una bella prestazione, probabilmente inaspettata visto che nelle due precedenti, con Costarica e Uruguay, non brillammo per intensità e bellezza di gioco”, ha detto il portiere della Juventus, commentando la prima uscita della Nazionale di Conte a Bari, con la vittoria per 2-0 sull’Olanda.

“L’altra sera abbiamo incontrato una squadra che ha giocato una partita amichevole, che dopo otto minuti era in doppio svantaggio e con un uomo in meno, ma anche per merito nostro. Un modo per testare la nostra concentrazione è sempre stato quello di analizzare le amichevoli, dove spesso e volentieri si creavano degli allarmi. Questa è stata una bella risposta, poteva essere una gara insidiosa ma dopo 8 minuti eravamo 2-0, l’approccio alla gara è stato buono”. Buffon non si è sbilanciato sulla mancata convocazione di Mario Balotelli. “Ancora non sono io a fare le convocazioni, dovreste chiederlo al mister. Siamo giocatori e Mario è un nostro compagno di squadra, non dobbiamo avere la presunzione di dover dimostrare a qualcuno come ci si comporta. C’è un allenatore e lui, in base a determinate caratteristiche, decide se un giocatore è idoneo”.

Fabio Colosim0