Juventus, Evra:"Questo club fa da traino a tutto il movimento italiano"

Il calcio italiano può risollevarsi. Serve impegno certo, ma c’è la Juve, che fa da traino per tutto il movimento“. Patrice…

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Il calcio italiano può risollevarsi. Serve impegno certo, ma c’è la Juve, che fa da traino per tutto il movimento“. Patrice Evra, nuovo rinforzo della Juventus, risponde così ad una delle tante domande che appassionati e tifosi bianconeri gli inviano attraverso Twitter. L’esterno francese è sbarcato a Torino dopo una lunga avventura con la maglia del Manchester United. Il passaggio dai red devils ai bianconeri non è stato traumatico: “Sono due club con grande storia e entrambi hanno un unico obiettivo, vincere sempre. La differenza? La lingua”, dice Evra.

Quando il passaggio alla Juve si è concretizzato,”ero felice perché sapevo di venire in un grande club e una grande famiglia con bella storia”. A Torino, il francese ritrova Carlos Tevez, con cui ha condiviso anni di successi a Manchester: “Per me Carlitos è come un fratello. Quando l’ho rivisto è come se non ci fossimo mai lasciati”. Inutile, o quasi, chiedere con chi condivida la stanza nella tournee in Asia e Australia: “Beh con Carlitos. Non potrebbe essere altrimenti”.

Nelle prime settimane juventine, l’ex United ha potuto apprezzare le qualità dei compagni e in particolare di Andrea Pirlo: “Lo chiamo ‘maestrò, perché può inventare un passaggio da ogni posizione e può servirti alla perfezione”. Nello spogliatoio bianconero, Evra ha trovato anche il giovane Paul Pogba, suo compagno di Nazionale:” Mi ha detto che Torino è bella, si vive molto bene e la gente è tranquilla. Cosa mi ha detto della Juve? Che lavora per vincere tutto”, ha dichiarato l’esterno francese.

A chi chiede quale sia l’avversario più difficile da fronteggiare, risponde: “Se non sto bene chiunque può creare problemi. Se sono in forma non temo nessuno”. Il modulo tattico non è determinante: la Juventus, con Antonio Conte, ha puntato sul 3-5-2. Ora, con Massimiliano Allegri in panchina, potrebbe tornare a utilizzare la difesa a 4 con maggiore continuità: “Io ho iniziato la carriera nel 3-5-2 ma ho giocato soprattutto a 4. Mi trovo bene con entrambi i sistemi”, dice il francese, pronto a dare il proprio contributo in avanti, magari con i cross per la testa di Fernando Llorente: “Può essere un’arma importante. Per me giocare insieme e crossare per un giocatore come Llorente è un piacere”.

Fabio Colosimo