La crisi colpisce forte il calcio italiano. La scorsa settimana sono stati definiti esiti tremendi per società gloriose del nostro calcio: Siena escluso dalla Serie B, Padova fuori dalla Lega Pro. Si salvano, dopo l’iniziale incertezza, Reggina, Grosseto, Brescia e Varese.
Il verdetto emerso negli ultimi giorni è infatti chiaro: non vi sono le risorse liquide necessarie per adempiere alle scadenze amministrative imposte dalla Covisoc (Commissione di Vigilanza sulle Società di Calcio). La scadenza ultima per la copertura dei debiti era infatti fissata per il giorno 15 luglio, ma le dirigenze di Siena e Padova non hanno ottenuto, entro tale data, la fideiussione che avrebbe potuto garantire il loro passivo nei confronti dei creditori e non hanno pagato gli stipendi arretrati; si è quindi esaurita definitivamente la speranza delle due società di iscriversi ai rispettivi campionati.
Siena – La società toscana avrebbe dovuto presentare entro le 19 di martedì 15 luglio il ricorso contro la decisione emessa dalla Covisoc di escludere la stessa società dal prossimo campionato di Serie B per inadempienze amministrative. Prima di presentare tali documenti, però, sarebbero dovuti essere effettuati i bonifici relativi a stipendi e contributi del 2014. Tutto questo non è stato fatto, e la prima decisione emessa è divenuta definitiva. Per quanto concerne il futuro del Siena la prossima assemblea straordinaria dei soci stabilirà le richieste che verranno inoltrate al Consiglio Federale, la soluzione più probabile è quella che vede l’ex società di Massimo Mezzaroma (le cui dimissione sono apparse assai tardive) iscritta al campionato di Eccellenza regionale oppure alla Serie D.
Padova – La società veneta subisce ufficialmente il fallimento stabilito dalla Covisoc lo scorso 11 luglio quando, al momento della presentazione dei documenti riguardanti la domanda di iscrizione, non sono stati allegati quelli relativi la fideiussione e gli stipendi arretrati di marzo e aprile. Gli ultime tentativi dell’ex presiedente Marcello Cestaro (ora la società è nelle mani di Diego Penocchio) di salvare la società sono stati infatti interrotti dalle inchiesta della Guardia di Finanza sul passaggio di proprietà hanno portato l’ex proprietario a ritirarsi dalle trattative.
Per la società biancoscudata il futuro resta un rebus: per il momento sembra che si possa proseguire mantenendo attivo il solo settore giovanile, come confermato sul sito ufficiale dallo stesso presidente Penocchio.
Questo l’intero comunicato risalente al 15 luglio: “Diego Penocchio, Presidente del Calcio Padova, comunica che, venuto meno all’ultimo istante l’apporto promesso da potenziali finanziatori e nonostante lo sforzo finanziario della Presidenza, la prima squadra non è stata iscritta al campionato di Lega Pro. Ciò nondimeno la società Calcio Padova, consapevole del suo nome glorioso, per salvaguardare il patrimonio del settore giovanile provvederà a far sì che tale patrimonio non vada disperso e pertanto, almeno per il momento, proseguirà l’attività sportiva concentrandosi sul settore giovanile. La complessa recente vicenda e l’inutile gioco delle parti di molti, unitamente all’epilogo dell’attività sportiva, hanno indotto la Presidenza a chiudere con il calcio malato”.
Brescia e Varese – Le due società lombarde possono, momentaneamente, essere tranquille in quanto entrambe hanno trovato le risorse monetarie necessarie a garantire il pagamento degli stipendi arretrati e la fideiussione. Le dirigenze di Brescia e Varese hanno infatti presentato in tempo utile i documenti che permetteranno alle rispettive squadre di poter partecipare al prossimo campionato di Serie B.
Grosseto e Reggina – La società toscana e quella calabrese si sono salvate grazie all’intervento dei rispettivi presidenti, Piero Camilli e Lillo Foti, i quali hanno ottenuto le fideiussioni da 600.000€ indispensabili per garantire i debiti delle relative società. Nel futuro delle due società si prospetta quindi una partecipazione alla prossima Lega Pro alla quale il Consiglio Federale del 18 luglio ha ufficialmente ammesso 57 club escludendo solamente Padova, già citato, e Viareggio, nonostante le società a rischio fossero nove (Ischia, Mantova, Melfi, Pavia, Pro Patria e i già citati club di Grosseto, Padova, Reggina e Viareggio).
Andrea Torazzi