“Stanno succedendo cose che non ci piacciono. Una guerra di fango senza precedenti non corretta per chi sta lavorando per un risultato. Siamo in un bar perché per dire le cose non servono i grandi alberghi dorati, siamo in un bar perché al bar si sta con gli amici. Sono orgoglioso di stare qui oggi”. Esordisce così Luca Silvestrone a chi sorride sulla scelta della location per la sua conferenza stampa all’indomani dell’incontro decisivo con il sindaco Massimo Zedda. “Ci sono degli investitori, c’è Dan Meis, si vogliono fare grandi cose per il club e per la Sardegna – prosegue l’intermediario del fondo Usa – Meis è garanzia di serietà. La prossima settimana conoscerete i nomi. Nessuno di noi aveva bisogno di pubblicità, Farris ha spulciato tra le mail del sindaco rompendo la nostra riservatezza. Noi, infatti, lavoriamo a questo progetto da gennaio. Tornando ai nomi, c’è un vincolo di riservatezza che va rispettato. Ricordate gli arabi? Ne avete mai visto uno qui? Eppure sapete bene che la trattativa c’è stata ed è saltata. Pretendo rispetto, tutto ha un limite. Siamo arrivati ad un punto importante della trattativa, siamo ormai alle firme. Il problema dello stadio è risolto, e ringrazio il sindaco Zedda che ci ha sostenuti sempre. Mercoledì vogliamo mettere la parola fine alla questione stadio. Il giorno in cui a casa di Cellino abbiamo raggiunto l’accordo, il giorno dopo per certa stampa sono diventato un delinquente. Questi non sono giornalisti”.
La querelle con la stampa
“Sono arrivati messaggi sui social network che mi offendono personalmente. Mi sono rivolto all’avvocato per un esposto all’Ordine dei giornalisti. Noi rispondiamo così: anche eventualmente rivolgendoci alla Procura della Repubblica. Un conto è criticare il progetto, un altro è attaccarmi personalmente». Ancora parole dure di Luca Silvestrone, intermediario del gruppo Usa che ha raggiunto l’accordo (ma manca ancora la firma) per l’acquisto del Cagliari Calcio. A chi ha ancora dubbi Silvestrone risponde così: «Con la firma del contratto preliminare – ha ribadito – saranno svelati i nomi degli investitori e sarà pagata la caparra per l’acquisto del Cagliari. Non ci sono date, ma è chiaro che non sarà a luglio, ma in questi giorni: potrebbe essere anche all’inizio della prossima settimana». Silvestrone ha precisato che l’operazione Cagliari è nata perchè il Fondo Usa «aveva interesse a intervenire su progetti di valorizzazione del territorio». E in Sardegna, secondo Silvestrone, si è verificata un’occasione unica: «In Europa – ha aggiunto – una situazione così non c’era: un progetto per lo stadio da realizzare e un presidente intenzionato a vendere la società». Silvestrone ha chiarito anche il motivo del mancato acquisto della sede: «È un bene – ha detto – che non era dentro l’asset del Cagliari Calcio e che rappresenta un ricordo personale di Cellino. La nostra sede la faremo allo stadio assieme al museo del Cagliari. Io sono pagato per fare l’intermediario. Ho la coscienza pulita, sono tranquillo. Vi dico che siamo ad un passo dal rilevare il club, Cellino ha dato l’ok, la prossima settimana si firma il pre contratto. Ad i giornalisti che offendono risponderemo con le querele, andiamo in Procura. A me dell’Unione Sarda non mi importa nulla”, conclude.