Una proposta di legge per rivoluzionare la governance delle società calcistiche italiane, spingendosi ancora oltre rispetto al modello tedesco, che disciplina la proprietà dei club impedendo a un solo azionista di detenere la maggioranza assoluta del capitale sociale. «Credo che questo sia il momento migliore per fare riforme nel mondo del calcio, abbiamo il clima adatto per una vera e propria ‘rivoluzione’. Il calcio è diventato qualcosa di separato dal mondo dei tifosi e della società civile». Così ha introdotto il progetto Salvatore Grillo, presidente dell’Associazione Salviamo il calcio. Proprio da quest’ultima arriva l’ispirazione per la proposta di legge presentata alla Camera dei deputati (qui il testo della proposta di legge).
Limite al 30% del capitale, niente patti e tifosi “controllori”
Secondo la proposta di legge “nelle società sportive costituite nella forma di società per azioni o di società a responsabilità limitata non può essere intestato allo stesso soggetto, o comunque a soggetti a questo collegabili, un numero di azioni o di quote che superi il 30% del capitale sociale”. Stop anche alla possibilità di stringere patti che mettano comunque in poche mani il potere di governo. “In deroga alla normativa vigente in materia di società di capitali”, si propone ancora, “è altresì proibito ogni patto parasociale che determini direttamente o indirettamente il controllo della società sportiva”. Apertura invece nei confronti dei tifosi: “Negli statuti delle società sportive deve essere previsto un organo consultivo, il cui parere è obbligatorio ma non vincolante, al quale sono sottoposti preventivamente i bilanci e al quale è presentato il programma annuale della programmazione sportiva. L’organo – dice la proposta di legge – deve essere formato da un minimo di 100 ad un massimo di 1000 persone elette ogni anno dagli abbonati della società sportiva”.
In campo gli ex di Catania e Varese
Il sostegno arriva da Nord a Sud, si potrebbe dire, se si considera che i due primi firmatari del testo, sottoscritto da 42 parlamentari, sono Angelo Attaguile (Lega Nord e Autonomie e presidente del Catania in passato) e Giancarlo Giorgetti (anch’egli Lna ed ex proprietario del Varese). L’iniziativa mira appunto a riformare gli statuti delle società che gestiscono il calcio in Italia. “La proposta di Legge – spiega ancora Grillo – vuole anche garantire maggiore trasparenza nei bilanci delle società attraverso il coinvolgimento delle tifoserie così come avviene nel calcio spagnolo e in quello tedesco”. In Germania, tra i top club, ci sono le eccezioni storiche di Wolfsburg e Bayer Leverkusen, rispettivamente di proprietà di Volkswagen e del colosso farmaceutico Bayer.
Nella presentazione, i parlamentari hanno sostenuto che la normativa tende ad evitare che un singolo soggetto possa detenere la proprietà di una squadra di calcio, “il cui valore è rappresentato dai tifosi e dalle tradizioni delle quali questi sono figli”. Inoltre per i due parlamentari (entrambi con dimestichezza di scritture contabili, visto che Attaguile è un revisore contabile e Giorgetti un commercialista) le tifoserie debbono essere coinvolte sia nel controllo degli atti più importanti delle società sia nel ristabilire un clima adatto a riportare le famiglie negli stadi.