Bilanci, aspetti tecnico - aziendali presentati da Claudio Sottoriva

Il Prof. Claudio Sottoriva, Professore Aggregato di Metodologie e determinazioni quantitative d’’azienda presso la Facoltà di Economia dell’’Università Cattolica del S. Cuore di Milano e autore di numerose pubblicazioni scientifiche…

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Il Prof. Claudio Sottoriva, Professore Aggregato di Metodologie e determinazioni quantitative d’’azienda presso la Facoltà di Economia dell’’Università Cattolica del S. Cuore di Milano e autore di numerose pubblicazioni scientifiche in materia di redazione del bilancio, ha presentato ieri, nell’ambito delle attività didattiche previste dal Corso di Perfezionamento in Diritto sportivo e Giustizia Sportiva promosso dalla Facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Milano, una relazione dal titolo “UEFA FFP: profili di teoria economica e pianificazione aziendale”. Il prof. Sottoriva ha illustrato i principali aspetti tecnico-contabili che caratterizzano i bilanci delle società di calcio evidenziando le principali differenze tra i bilanci delle società di calcio che adottano i principi contabili nazionali (gli Italian GAAP) e i bilanci delle società di calcio che adottano i principi contabili internazionali (gli IAS/IFRS).

Bilanci a confronto

In sintesi ha evidenziato come occorra fare molta attenzione a confrontare il bilancio di una società di calcio che adotta le norme del Codice Civile integrate dalle norme NOIF della FIGC con quelli di un football club quotato in Borsa (in Italia, Juventus, Roma e Lazio): si modificano – ad esempio – il trattamento contabile dei costi del vivaio, i criteri di valutazione del cartellino del parco giocatori, i criteri di ammortamento e le modalità di rilevazione e valutazione alla fine dell’’esercizio delle compartecipazioni (istituto giuridico peraltro non previsto nelle altre Federazioni europee).
Il Prof. Sottoriva, richiamandosi all’’intervento del Dott. Paolillo, ha evidenziato le modalità tecniche adottate dalla UEFA per la verifica del rispetto di uno dei requisiti più importanti previsti dalle FFP Rules: il requisito del break-even result. Trattasi di una somma algebrica (risultato differenziale) tra una serie di ricavi rilevanti e di costi rilevanti e non già, come a volte impropriamente ritenuto, di un obbligo di una sorta di “pareggio di bilancio” per la società di calcio. Tale risultato differenziale non può superare – cumulativamente in tre esercizi – l’’ammontare complessivo di 45 milioni di Euro (ossia le perdite di esercizio risultanti dal Conto economico dei tre esercizi considerati non possono eccedere l’ammontare di 45 milioni di Euro). Attraverso l’identificazione di ricavi e costi rilevanti l’a UEFA incentiva così le società di calcio ad una maggiore managerializzazione dell’’economia del singolo club che può investire liberamente nel settore giovanile e negli stadi di proprietà non rientrando questi investimenti nel calcolo del break-even result.

La richiesta russa

In tema di FFP Rules nei mesi scorsi la stampa ha dato evidenza del fatto che i club russi hanno presentato una richiesta ufficiale alla UEFA per ottenere delle modifiche al regolamento sul Fair Play Finanziario, in particolare per quanto riguarda la soglia di tolleranza del break-even result (attualmente prevista, come detto, a livello cumulato in complessivi 45 milioni di Ero); ciò poiché il mercato dei diritti televisivi russi è fortemente inferiore – in termini di remunerazione – a quello delle altre principali Leghe europee. Secondo i Club si verrebbe a creare una situazione di concorrenza sleale per la carenza di fonti adeguate di ricavi che consentano di sostenere gli investimenti sportivi.

Uefa FFP, il prof. Sottoriva ne ha parlato all’Università degli Studi del capoluogo lombardo
Uefa FFP, il prof. Sottoriva ne ha parlato all’Università degli Studi del capoluogo lombardo

Il nuovo regolamento UEFA

La UEFA ha rilasciato poche settimane fa l’edizione 2014 del Regolamento che disciplina le procedure di funzionamento del Club Financial Control Body (CFCB); rispetto alla versione in vigore (edizione 2012) è stato introdotto un importante cambiamento: fino ad oggi il CFCB, al termine delle indagini, poteva decidere di chiudere il caso, inviare il file alla Camera Arbitrale per le valutazioni del caso, oppure prendere ogni altre iniziative ritenuta opportuna. Nella nuova formulazione – come illustrato dal Dott. Paolillo, anch’egli intervenuto nella giornata di ieri al Corso di Perfezionamento, – le azioni sono state maggiormente dettagliate e circoscritte. Al termine delle indagini il CFCB può ora decidere di:

1. chiudere il caso, senza conseguenze per la squadra;
2. concludere con la squadra un accordo transattivo;
3. applicare, con l’accordo della squadra, tre tipi di misure disciplinari: avvertimento (“warning”), ammonizione (“reprimand”), una multa fino ad Euro 100.000;
4. inviare il file alla Camera Arbitrale per le valutazioni del caso.

L’’accordo transattivo (disciplinato dall’articolo 15, settlement agreement) prevede che, in sintesi, possa essere valutato comunque positivamente il club che, pur essendo responsabile di violazioni gravi della normativa sul Fair Play Finanziario, dimostri di aver iniziato un percorso virtuoso finalizzato all’allineamento ai parametri richiesti dalle UEFA FFP Rules.
Da ultimo il Prof. Sottoriva ha illustrato alcuni aspetti importanti sottostanti alla rendicontazione di riferimento dell’a UEFA: disclosure relativa alle operazioni con parti correlate, bilanci consolidati di gruppo redatti secondo i principi contabili internazionali, corretta individuazione della reporting entity. Nell’’esperienza italiana molto spesso la realtà del gruppo sportivo non viene “tradotta” correttamente nel bilancio consolidato di gruppo che viene tipicamente redatto secondo la normativa di cui al D.Lgs. 127/1991 che per la prima volta a dettato la disciplina giuridica della redazione del bilancio consolidato di gruppo in Italia. Mentre nel nostro Paese la nozione di controllo di una società rispetto ad un’’altra è basato sull’’esistenza di un rapporto partecipativo (tipicamente quota di maggioranza del capitale sociale di un’altra impresa), a livello UEFA viene particolarmente enfatizzata la sussistenza di una situazione di controllo di un’impresa rispetto ad un’’altra anche in assenza di un legame partecipativo.