Cessione Brescia, Manenti rassicura: i soldi arriveranno ma i timori crescono

Torna caldo il dossier che riguarda la cessione del Brescia Calcio. Giampietro Manenti è infatti tornato a dire la sua in merito alla negoziazione dalle colonne di Milano Finanza spiegando la sua posizione.

Giampietro Manenti (Insidefoto.com)
Giampietro Manenti (Foto Andrea Staccioli / Insidefoto)

Torna caldo il dossier che riguarda la cessione del Brescia Calcio. Giampietro Manenti è infatti tornato a dire la sua in merito alla negoziazione dalle colonne di Milano Finanza spiegando la sua posizione. L’amministratore delegato di Mapi group, società di consulenza e servizi di Nova Gorica (Slovenia), ha detto di “non capire la fretta del presidente Gino Corioni visto che un contratto preliminare è stato definito a fine dicembre e il conto presso Ubi Banca, dove verranno depositati i soldi, è stato aperto solo il 16 gennaio. Noi chiediamo di vedere i documenti e loro vogliono i soldi, ma se attenderanno ancora qualche giorno i soldi arriveranno sicuramente”

Il settimanale finanziario ha ricordato però che ieri sarebbe dovuto essere il giorno decisivo per il closing dell’operazione, ma si è registrato un nulla di fatto tanto che il presidente del Brescia Gino Corioni si è stancato di aspettare. «Non ci ho mai creduto e l’avevo detto, ma sperare sì, ci speravo. Non so perché Manenti abbia messo in piedi tutto questo, se non ha soldi da investire». Poi ha proseguito: «Se penso al futuro, mi auguro che qualche imprenditore bresciano possa e voglia, finalmente, darmi una mano».

Insomma, continua il settimanale, il mister resta e il timore è che si ripresenti un nuovo caso Pigna, la cartiera di Alzano Lombardo (Bergamo) su cui Mapi nei mesi scorsi aveva messo gli occhi. O, almeno, anche in questo caso, così sembrava. La cessione della cartiera è saltata al momento della firma. Quindi in teoria il balletto si potrebbe ora ripetere con il Brescia Calcio.

Ubi Banca si limita a vigilare sulla trattativa ma il tempo stringe. L’esposizione finanziaria del club è pesante, 46 milioni di euro, la metà dei quali nei confronti del Banco di Brescia, controllata della stessa Ubi. Un debito importante a fronte di un esercizio chiuso con 25,7 milioni di ricavi e 500 mila euro di utile. Corioni punta a vendere la società sportiva perché la sua Saniplast, azienda di accessori e complementi di arredo bagno, pur contando su ricavi per 23 milioni, su un patrimonio netto di quasi 8 milioni e su un piccolo utile di 146 mila euro (bilancio 2012) non ha più la forza finanziaria di sostenere la squadra.