Il Real Madrid potrebbe sbarcare a Wall Street nell’ambito di un’offerta pubblica iniziale (Ipo) da 3,5 miliardi di dollari. Sarebbe questo, secondo quanto riportato da Euromericas Sport Marketing Agency Spain, l’agenzia di sport marketing guidata da Gerardo Molina, il piano allo studio del presidente del club blanco, Florentino Perez, per dotare il club madrileno delle risorse necessarie per sostenere gli ingenti investimenti per il prossimo futuro, a cominciare dalla ristrutturazione dello stadio Santiago Bernabeu.
L’indiscrezione, che al momento non è stata confermata ufficialmente, avrebbe tuttavia una sua razionalità sotto il profilo economico-finanziario. Il Real Madrid, oltre ad essere un brand conosciuto universalmente, è anche la società sportiva più ricca del mondo, grazie a un fatturato che nell’esercizio 2012/2013 ha superato ampiamente i 500 milioni di euro, e può vantare bilanci in forte utile. Al pari del Manchester United, che la famiglia Glazer ha quotato a Wall Street nell’autunno dello scorso anno, potrebbe dunque essere un target molto appetibile per gli investitori istituzionali.
Allo stesso tempo grazie alle risorse che il club potrebbe raccogliere con l’Ipo, Florentino Perez potrebbe finanziare i progetti di sviluppo che dovrebbero servire a rendere il Real Madrid ancora più profittevole negli anni a venire. Uno dei capisaldi della strategia di Perez è infatti il rifacimento del glorioso stadio Santiago Bernabeu. Un progetto del valore di circa 400 milioni, che il club madrileno sembrava orientato a finanziare per metà con la cessione del nome (naming right) a uno sponsor di livello mondiale (Coca Cola, Microsoft, Emirates e Audi si sono già fatti avanti) e per la parte rimanente attraverso l’emissione da 200 milioni riservato a investitori istituzionali.
Tuttavia, se le indiscrezioni dell’agenzia Euromericas dovessero essere confermate, la quotazione del club a Wall Street potrebbe evitare al Real di emettere altro debito, appesantendo così la propria posizione finanziaria, e il capitale fresco raccolto sul mercato potrebbe essere utilizzato per finanziare il rifacimento del Bernabeu e per gli altri progetti commerciali allo studio delle dirigenza del club.
Il Real Madrid sulle orme dei Red Devils
Secondo quanto riferito da Euromericas, i primi contatti con le banche d’affari di Wall Street per una possibile quotazione del club, ci sarebbero stati sul finire del 2013. Ma ci sarebbe di più: nelle settimane scorse, infatti, il Real Madrid avrebbe presentato i primi documenti alla Securities Exchange Commission (Sec). Il modello di entrata in borsa che i blancos vorrebbero seguire sarebbe molto simile a quello usato lo scorso anno dal Manchester United. Allora la famiglia Glazer, cui faceva capo il 100% del club, collocò sul mercato titoli di categoria A, che incorporano un solo diritto di voto in assemblea contro i 10 legati ai titoli di categoria B, non collocati sul mercato e rimasti nelle disponibilità della famiglia americana.
Non bisogna dimenticare infatti che il Real Madrid, da un punto di vista giuridico, non è una società per azioni ma un’associazione sportiva, dove vige il voto capitario. Una strada che Perez potrebbe seguire potrebbe dunque passare dal conferimento del ramo d’azienda (probabilmente quello commerciale) ad una newco (società di nuova costituzione), inizialmente controllata al 100% dall’associazione sportiva. Ad essere collocati in borsa potrebbero essere dunque i titoli di questa newco, ma in una misura tale da non fare perdere il controllo all’associazione sportiva. Eventualmente collocando titoli con diritti di voto inferiori, come affatto appunto dallo United.
Al di là dei diritti di voto in assemblea, infatti, le azioni del club spagnolo potrebbero essere un prodotto molto interessante per gli investitori internazionali, considerato che il Real Madrid ha un modello di reddito sostenibile grazie alla possibilità di negoziare individualmente i diritti di trasmissione televisiva, ma soprattutto grazie alla forza del brand che attira un crescente numero di sponsor.