Azzurri fuori dai Mondiali? L'impatto economico sul calcio italiano

Italia fuori dai Mondiali? La sconfitta per 1-0 contro la Svezia non pregiudica le possibilità di qualificazione degli Azzurri, che dovranno però battere gli scandinavi con almeno 2 gol di…

Italia fuori dai Mondiali? La sconfitta per 1-0 contro la Svezia non pregiudica le possibilità di qualificazione degli Azzurri, che dovranno però battere gli scandinavi con almeno 2 gol di scarto nella gara di ritorno che si disputerà lunedì in un San Siro gremito.

«Sono ancora fiducioso, lo devo essere perché ci rimane ancora una chance», ha affermato il capitano azzurro Gigi Buffon dopo la partita di ieri.

«Servirà un’Italia gagliarda, ma una gara garibaldina non basta: conserviamo l’equilibrio, prendere un gol sarebbe disastroso, e cerchiamo anche noi l’episodio…», ha aggiunto il numero 1 dell’Italia, con una chiusa che sa di una nazionale disperata.

Ma se la mancata qualificazione sarebbe principalmente un danno sportivo, quale sarebbe il danno economico sul calcio italiano?

Italia fuori dai Mondiali? I mancati introiti per la FIGC

Considerando i dati degli ultimi bilanci FIGC, la qualificazione ai Mondiali ha portato una decina di milioni immediati nelle casse della Federcalcio.

Rispetto al 2010, ad esempio, nel 2011 nel bilancio federale i ricavi da sponsorizzazione sono scesi di circa 10  milioni di euro, tra corrispettivi+royalties (7,7 milioni di euro in meno nel 2011) e operazioni permutative (2,7 milioni), tutte legate alla partecipazione al Mondiale in Sud Africa del 2010. A questi, inoltre, nel bilancio 2011 sono mancati circa 6,9 milioni di contributi dalla FIFA, legati ai risultati della squadra di Marcello Lippi nella competizione iridata.

Svezia - Italia (Insidefoto.com)
Svezia – Italia (Insidefoto.com)

Nel 2014, nonostante lo stesso risultato finale (eliminazione nella fase a gironi), la FIGC ha incassato circa 7,8 milioni di euro come proventi FIFA per la partecipazione della squadra al Campionato del Mondo 2014 in Brasile. Proventi a cui si sono aggiunti anche quelli legati alla sponsorizzazione: rispetto al 2013, nel 2014 la FIGC ha registrato infatti circa 2 milioni di euro in più per quanto riguarda le royalties dallo sponsor tecnico, legati quindi al numero di materiale venduto nei negozi.

 Il tutto senza considerare eventuali bonus legati ai corrispettivi, ovverosia alla cifra fissa che Puma (così come gli altri 21 sponsor legati alla FIGC) versano alla Federcalcio per la nazionale.

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La vendita del merchandising Puma nelle ultime stagioni

Da questo punto di vista, quindi, la partecipazione ai Mondiali potrebbe garantire poco più di 10 milioni solo presentandosi al via in Russia. Per la competizione della prossima estate, il totale dei contributi economici ammonterà a 791 milioni di dollari, il 40 per cento in più rispetto alla precedente edizione del 2014. La maggior parte, ovverosia 400 milioni di dollari, sarà riservata alle 32 squadre che parteciperanno alla fase finale in Russia.

In particolare, si andrà dagli 8 milioni di dollari come premio minimo per le squadre eliminate nella fase a gironi fino ai 38 milioni di dollari riservati alla squadra che alzerà la coppa, mentre la squadra finalista riceverà 28 milioni, il terzo classificato ne incasserà 24 e la quarta classificata 22.

Italia quanto vale qualificazione mondiali 2018
I premi della FIFA per i Mondiali 2018

Oltre a questi contributi, ciascuna squadra riceverà 1,5 milioni di dollari per coprire i costi di preparazione, somma corrisposta prima della competizione: in questo modo, ogni federazione tra le squadre qualificate è già sicura di poter incassare 9,5 milioni di dollari. Che al cambio attuale sono circa 8,1 milioni di euro: questa è la cifra che l’Italia potrebbe garantirsi in caso di “solo” passaggio del playoff contro la Svezia. L’eventuale approdo agli ottavi garantirebbe invece 13,5 milioni di dollari (11,6 milioni di euro), mentre i quarti permetterebbero alla Figc di incassare 17,5 milioni di dollari (15 milioni di euro).

Italia fuori dai Mondiali? Che danno per le tv

Poi c’è la questione diritti tv. Basti pensare che l’andata dei playoff tra Svezia e Italia è stata seguita da quasi 11 milioni di telespettatori solo su Rai 1 (la partita era trasmessa anche su Sky): 10 milioni 805 mila spettatori per la precisione.

E’ evidente che senza gli azzurri ai mondiali il valore dei diritti tv di Russia 2018 sul mercato italiano sarebbe significativamente più basso, con un danno per la FIFA, ma anche per gli stessi broadcaster che con un Italia qualificata avrebbero la certezza di trasmettere almeno le tre partite della Nazionale nel girone eliminatorio.

Gian Piero Ventura (Insidefoto.com)
Gian Piero Ventura (Insidefoto.com)

Al momento, non è ancora nota quale sarà la rete che trasmetterà i Mondiali in tv: Rai e Mediaset, infatti, sono entrambe in corsa per aggiudicarsi i diritti per la competizione. Nell’ultimo esercizio, la FIGC ha avuto ricavi da diritti tv per 25,8 milioni di euro: nel 2014, l’ultimo anno dei Mondiali, i ricavi erano di 28,7 milioni di euro.

Molto è legato al numero di gare disputate, ma non solo: nel bilancio 2014, ad esempio, la partecipazione ai Mondiali per sole 3 partite ridusse gli incassi di 10,3 milioni rispetto al 2013 (e nel 2015 tornarono a salire, a quota 35,1 milioni, circa 6 in più del 2014). “I valore dei ricavi derivanti dai diritti televisivi è subordinato al numero di gare svolte, alla loro natura (amichevole o qualificazione), al territorio, al ranking delle squadre con cui gli incontri vengono disputati da parte della Nazionale A”, spiega la stessa FIGC nel bilancio: in sostanza, più partite importanti si giocano, più la Federcalcio guadagna. Un altro buon motivo per superare lo scoglio Svezia e staccare il biglietto per i Mondiali 2018.

Italia fuori dai Mondiali? L’impatto sul ranking FIFA

Le partite del Mondiale sono quelle che portano più punti: per il coefficiente (4, nelle qualificazioni è 2, nelle amichevoli 1) e per il blasone delle avversarie. Il presente grigio degli azzurri affonda le radici anche nel disastro di Natal del 2014. Non andare in Russia significherebbe accettare definitivamente di essere nella serie B del mondo.

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