L' all-in della Juventus per la Champions: sullo sfondo i rapporti tra Agnelli e Elkann

La Juventus è stata l’assoluta protagonista di questo inizio di calciomercato. Pur essendo a detta di tutti gli osservatori la squadra più forte d’Italia (non a caso ha vinto gli…

Andrea Agnelli e Lapo Elkann (Insidefoto.com)

La Juventus è stata l’assoluta protagonista di questo inizio di calciomercato. Pur essendo a detta di tutti gli osservatori la squadra più forte d’Italia (non a caso ha vinto gli ultimi cinque scudetti), il club bianconero ha già messo a segno i colpi Dani Alves e Pjanic e sembra ormai in procinto di concludere sia l’ingaggio del talento croato Marko Pjaca sia l’operazione monstre che porterebbe a Torino Gonzalo Higuain. Operazioni, sia ben chiaro, che sono sostenibili finanziariamente dal bilancio del club anche senza la cessioni di grossi calibri, come ha spiegato Alberto Medici nel suo pezzo su CF Calcio e Finanza dal titolo Higuain alla Juve senza vendere Bonucci o Pogba. Numeri alla mano si può fare.

D’altronde il rafforzamento della squadra a spese soprattutto delle rivali interne più temibili (Roma e Napoli sono sempre arrivate immediatamente dietro la Juventus in questi ultimi anni) risponde a una logica industriale ben precisa. In ogni settore merceologico (e chi conosce Andrea Agnelli sa che è uso utilizzare nel calcio le strategie tipiche dell’industria, visto che il mondo del pallone è ormai diventato sempre più un business) il leader di mercato (che in teoria dispone di maggiore forza finanziaria proprio perché leader) tenta di indebolire il suo concorrente più insidioso impossessandosi delle sue risorse migliori in modo da ampliare il gap il più possibile.

E’ una pratica per altro non nuova nel mondo del calcio. Il Bayern Monaco, che regna incontrastato in Germania da numerose stagioni, toglie sempre a suon di euro i migliori gioielli del suo rivale interno più pericoloso, il Borussia Dortmund. In questi anni infatti dalla Ruhr si sono trasferiti in Baviera calciatori del calibro di Mario Goetze e Robert Lewandoski e molto più recentemente Mats Hummels.

E in questo quadro forse non è un caso che una delle persone con cui Agnelli è più in sintonia nel mondo del calcio sia Karl-Heinz Rummenigge, l’ex bomber interista ora numero uno del Bayern Monaco. Chi era ad un convegno all’Università Bocconi di Milano nel gennaio scorso non non ha potuto non notare le belle parole di ammirazione e amicizia che il presidente della Juventus ha riservato in quell’occasione a Rummenigge. D’altronde quest’ultimo è il presidente dell’Eca (l’associazione dei maggiori club europei) e Agnelli (che siede nell’Executive board) è considerato uno dei manager  a lui più legati (per visione comune sul futuro del calcio) in questa organizzazione. In misura minore tra l’altro una strategia simile era stata usata anche dall’Inter nel suo periodo di dominio tra 2006 e 2010. Non appena ce spuntava la possibilità i nerazzurri compravano calciatori dalla Roma (al tempo la concorrente più pericolosa) come nel caso di Christian Chivu o di Amantino Mancini.

Gonzalo Higuain / Insidefoto
Gonzalo Higuain / Insidefoto

Insomma, il ragionamento industriale è questo: male che vada la Champions League, il sesto scudetto consecutivo non dovrebbe essere un problema dato che noi ci siamo rafforzati e i principali concorrenti indeboliti.

Detto tutto questo, negli ambienti finanziari che sono spesso in contatto con la famiglia Agnelli spiegano che c’è qualcosa di più dietro questa aggressività bianconera nel mercato. Alcune indiscrezioni sono prettamente calcistiche. In particolare c’è chi sostiene che nonostante il bilancio tecnicamente non ne abbia bisogno, questo sforzo andrebbe di pari passo alla decisione (già presa) di cedere Pogba per oltre 100 milioni così come si legge sulla stampa inglese e su quella spagnola. Il centrocampista francese è arrivato a costo zero a Torino e la sua cessione genererebbe una plusvalenza enorme per le casse bianconere.

Paul Pogba (Insidefoto.com)
Paul Pogba (Insidefoto.com)

 

Inoltre anche senza Pogba la squadra sarebbe comunque competitiva per l’Italia e l’Europa e il suo sacrificio (arrivato dopo una campagna acquisti stellare) sarebbe digerito in modo abbastanza sopportabile dalla piazza. Una seconda indiscrezione (un po’ più futuribile e per questo un po’ più ipotetica) parla di una possibile cessione di Dybala l’anno prossimo a un prezzo esorbitante magari a un club come il Barcellona che non solo ha messo gli occhi da tempo sull’attaccante ma con le incognite sulla permanenza in Spagna di Messi (dati anche i recenti problemi legali) potrebbe fondare su Dybala il nuovo ciclo blaugrana.

Il ragionamento della Juventus in questo caso è questo: all-in su questa stagione per vincere la Champions League perché se non ci si riesce in questa stagione, nella prossima si dovrà iniziare una micro-rifondazione a partire dal blocco difensivo che ha già una certa età e l’anno prossimo avrà un anno di più.

elkannLa terza indiscrezione, infine, non necessariamente in contrasto con le prime, si legherebbe alle dinamiche interne alla famiglia Agnelli. John Elkann, come è noto, è il capo indiscusso della dinastia piemontese essendo non solo il presidente di Exor (la holding che controlla la Juventus) ma anche e soprattutto il presidente e maggiore azionista della Giovanni Agnelli & C. Quest’ultima è la cassaforte di famiglia che è il primo socio di Exor ed è quindi da questa società che si comanda a cascata tutto l’impero Agnelli che comprende prima Exor e poi le sue controllate come Cnh Industrial, Fca e appunto la Juventus oltre che la società di riassicurazione PartnerRe.

John Elkann  in dibbling su Marco Masini nel corso di una "partita del cuore"(Insidefoto.com)
John Elkann in dibbling su Marco Masini nel corso di una “partita del cuore”(Insidefoto.com)

In questi ambienti si dice infatti che Elkann da tempo vorrebbe trovare un posto all’interno dell’impero di famiglia al fratello minore Lapo cui è molto legato. L’ipotesi iniziale anni orsono era quella di dargli un ruolo di responsabilità in Ferrari (società controllata anch’essa da Exor), ma con l’avvento a Maranello di Sergio Marchionne (il ceo di Fca con Elkann ha stretto un patto d’acciaio ) questa ipotesi è diventata impercorribile.

E siccome le controllate tipo PartnerRe o Cnh Industrial necessitano di un grosso expertise industriale/finanziario che Lapo non sembra possedere, ecco spuntare l’ipotesi Juventus. Una soluzione che coniugherebbe un rischio finanziario limitato (il peso della Juventus nel portafoglio di Exor è minimale in termini quantitativi nei confronti di quello delle altre società) e una grande visibilità internazionale degna di un erede diretto dell’Avvocato Agnelli. Inoltre Lapo è tifoso almeno quanto il cugino di secondo grado Andrea Agnelli della Juventus ed è dotato di una naturale simpatia che non lo ostacolerebbe certo nel conquistare l’affetto dei tifosi e simpatizzanti.

Non da ultimo, bisogna ricordare che tra John Elkann (nipote di Gianni Agnelli e massimo esponente del ramo principale degli Agnelli, quello discendente dall’Avvocato) e Andrea Agnelli (figlio di Umberto e massimo esponente di questo ramo della famiglia) i rapporti non sono mai stati eccezionali al di quelle che sono le dichiarazioni ufficiali. Ecco perché l’aggressività sul mercato della Juventus è legata anche a questioni di famiglia: solo portando a casa il sogno dei tifosi bianconeri, ovvero la Champions League, la posizione di Andrea Agnelli non potrebbe essere messa in discussione nemmeno dall’indiscusso capofamiglia della dinastia imprenditoriale.