Milan, cessione light: Berlusconi tratta ma si tiene un margine

Cessione Milan cordata cinese dubbi Berlusconi. I soldi della cordata asiatica guidata da Sal Galatioto per acquistare il Milan ci sono. E sono depositati nella sede di Londra di un…

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Cessione Milan cordata cinese dubbi Berlusconi. I soldi della cordata asiatica guidata da Sal Galatioto per acquistare il Milan ci sono. E sono depositati nella sede di Londra di un istituto orientale, ora si cerca la garanzia (in gergo: adeguata verifica) che possano transitare a breve su un conto corrente di una banca italiana: sono norme prescritte dalla normativa antiriciclaggio per accertare che i soldi siano puliti. Ne scrive oggi il quotidiano Il Messaggero.

Quest’ultimo inghippo fa ritardare la firma del contratto di esclusiva tra la Fininvest e gli acquirenti orientali rappresentati dal presidente della Galatioto Partners Sport, una boutique americana attiva nella consulenza sportiva e finanziaria della quale farebbe parte Wanda Group, proprietaria di Infront, società che gestisce i diritti tv del calcio, da anni in rapporti privilegiati con Adriano Galliani.

Silvio Berlusconi si sarebbe in qualche modo convinto a concedere l’esclusiva non più sulla minoranza, ma ad acquistare il 70% del Milan sulla base di una valutazione lorda di circa 650 milioni, meno i debiti (80). Il patron del Biscione non sarebbe comunque convinto di vendere come vogliono Marina e Piersilvio, attratti dal fatto che in questo modo metterebbero la parola fine alle emorragie della società.

E poi ci sono i piani di rilancio illustrati da Galatioto: quotazione a Hong Kong ed eventualmente Milano, sviluppo del merchandising che è un business fiorente da quelle parti. Tutte prospettive allettanti, se non fosse che il cuore dice a Berlusconi di non dare nulla per scontato.

Di qui i piccoli passi attorno a cavilli legal-finanziari. Gli avvocati di Chiomenti avrebbero completato la stesura di un contratto light che assegna la corsia preferenziale agli orientali. Nessun impegno vincolante a carico di Fininvest a vendere il 70%.

E sembra che i legali di uno studio orientale con sede a Londra, per conto della cordata, abbia accettato questa versione leggera che consentirà l’avvio della due diligence, cioè verifica della rispondenza delle voci di bilancio. Inoltre contrariamente alla prassi della finanza, pare non siano previsti obblighi sulla gestione del club da parte di Galliani e di Barbara Berlusconi, durante il mese di esclusiva: gli attuali gestori potranno fare campagna acquisti e spendere con l’unico impegno di tenere informati i potenziali acquirenti.