Moviola in campo, Infantino la vuole in Russia, Mondiale 2018

Infantino moviola Russia 2018 L’obiettivo è far debuttare in un Mondiale la tecnologia di video-assistenza agli arbitri durante il torneo che si terrà in Russia nel 2018. Ad un mese…

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Infantino moviola Russia 2018 L’obiettivo è far debuttare in un Mondiale la tecnologia di video-assistenza agli arbitri durante il torneo che si terrà in Russia nel 2018. Ad un mese dall’annuncio delle sperimentazioni sulla moviola in campo, il presidente della Fifa, Gianni Infantino, fissa gli obiettivi temporali: non solo nel 2018, come già si sapeva, ma in tempo per il torneo organizzato da Mosca. “Mi auguro che Russia 2018 possa essere il primo Mondiale nel quale gli arbitri possano avere un piccolo vantaggio dalla tecnologia video”, ha detto il numero uno FIFA.

L’aiuto della tecnica, secondo Infantino, “è qualcosa che tutti aspettavamo” e potrà essere usata nel corso della più celebre competizione calcistica al mondo dopo le sperimentazioni che saranno fatte nei prossimi mesi. Tra le nazioni che potranno beneficiare prima degli altri della moviola, su indicazione della International Football Association Board, c’è l’Italia che è stata scelta per la sperimentazione del Video Assitance Referees (VAR). Il test, che riguarderà il goal/no-goal, rigori, espulsioni e scambi di persona, “partirà adesso (in Italia a settembre ndr) e durerà due anni – ha spiegato Infantino – a marzo 2018 sapremo se il sistema funziona o no“. Con esito positivo ecco che la moviola in campo potrà ufficialmente debuttare in Coppa del Mondo.

Nel corso di un suo primo tour da presidente in Russia, il numero uno del calcio internazionale ha parlato del Paese organizzatore definendolo “aperto e accogliente” ed ha sottolineato come la Coppa possa far bene al movimento calcistico che all’economia nazionale: “Penso che il Mondiale possa spingere non solo il calcio, ma anche e più in generale l’economia della Russia”, ha detto. Parlando, inevitabilmente, del caso Panama-papers e dei documenti che lo coinvolgono in prima persona, il presidente FIFA spiega che, a suo avviso, queste rilevazioni non avranno “alcun impatto sul suo lavoro: io devo essere giudicato dai fatti e da quello che faccio nel mio lavoro”, ha concluso.