Diritti d'immagine Napoli, il tormentone dell'estate frutta solo 300mila euro

Diritti d’immagine Napoli, quante volte ne abbiamo sentito parlare. Perché, come usanza anche in altre squadre, la società partenopea cerca da qualche anno di ottenere sempre la totale gestione dei…

Diritti d'immagine Napoli

Diritti d’immagine Napoli, quante volte ne abbiamo sentito parlare. Perché, come usanza anche in altre squadre, la società partenopea cerca da qualche anno di ottenere sempre la totale gestione dei diritti d’immagine dei propri calciatori. Talmente tanto che spesso, durante le trattative, si arriva a tirare la corda, come successo per ultimo con Soriano della Sampdoria la scorsa estate. Un vero e proprio tormentone di mercato.

Sostanzialmente, il Napoli vuole gestire direttamente gli introiti provenienti dall’immagine dei calciatori: l’obiettivo è quello di aumentare i propri ricavi di licensing, il merchandising ecc., utilizzando i propri giocatori, che ricevano un compenso forfettario per “rinunciare” ad ogni sponsorizzazione. «Io sto progettando di fare le scarpe del Napoli e voglio invadere il mercato, non potrei farlo se chi arriva qui ha contratti lunghissimi con Nike o Adidas», la provocazione di qualche anno fa del patron De Laurentiis. Una politica che spesso ha funzionato, ma che più di una volta ha allontanato dalla Campania i giocatori più noti, quelli cioè che ricavano di più dai contratti extra-sportivi: uno degli ultimi esempi è, come detto, quello di Soriano, che, a causa di un contratto con un’azienda di intimo, ha fatto allungare i tempi della trattativa, che non si è chiusa in tempo la scorsa estate. Anche se ogni tanto c’è stato pure qualche strappo alla regola, come nel caso di Gonzalo Higuain e Nike.

Diritti d’immagine Napoli, quanti sono i ricavi?

Ma quanto intasca il Napoli per lo “sfruttamento” dei giocatori? La risposta arriva dal bilancio 2015, in cui, tra le altre cose come i compensi del Cda della famiglia De Laurentiis, si trova anche la voce “proventi sfruttamento diritti d’immagine”, per un totale di 328mila euro, in netta diminuzione rispetto ai 2,2 del bilancio 2014. E intorno ai 300mila euro erano pure gli incassi nel 2013, decisamente lontani dai 7,4 che il Napoli incassava nel 2009/10. Una cifra comunque decisamente bassa, con un’incidenza dello 0,22% sul totale dei ricavi (nel 2015 intorno ai 143 milioni complessivi). E le domande sull’effettiva utilità dei lunghi tira-molla in fase di mercato crescono.