Stadio Milan, dopo no al Portello può riprendere quota il progetto "Quarto Anello" a San Siro

Lo stadio al Portello, bocciato dalla dichiarazioni del numero uno del Milan Silvio Berlusconi a margine dell’incontro ad Arcore con Mr Bee, riaccende i riflettori sull’uso in comune tra i…

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Lo stadio al Portello, bocciato dalla dichiarazioni del numero uno del Milan Silvio Berlusconi a margine dell’incontro ad Arcore con Mr Bee, riaccende i riflettori sull’uso in comune tra i rossoneri e l’Inter di San Siro.

E mentre la Fondazione Fiera cerca di capire se ripescare il progetto inizialmente scartato dopo il bando, in favore dello stadio di proprietà dei rossoneri, i due club potrebbero riallacciare i rapporti per quel “Quarto anello” di cui mesi fa si era parlato anche con il Comune di Milano: ovvero, un progetto per riqualificare la “Scala del calcio” e l’area circostante.

Il no al Portello

“Sono intervenute molte considerazioni e approfondimenti negativi, per cui immagino che prevarrà il sentimento di affetto che ho io nei confronti di San Siro, che sta abbellendosi per la finale del campionato europeo dell’anno prossimo. San Siro è il migliore, perché è nato per il calcio“. Con queste parole, Silvio Berlusconi avrebbe messo di fatto la parola fine alla vicenda del Portello, la zona vicina alla Fiera Milano City inizialmente scelta dal club per costruirvi il futuri impianto di proprietà.

Per farlo, però, il Milan aveva dovuto partecipare al bando indetto dalla Fondazione Fiera, per ottenere la gestione di un’area che interessava alcuni padiglioni della Fiera City, nella zona ovest della città. Una partecipazione giustificata dal fatto che Casa Milan, attuale sede del club, si trova proprio vicino ai padiglioni 1 e 2 della Fiera oggetto della riqualificazione. 

Dopo aver vinto il bando, battendo i progetti di Vitali-Stam e Prelios, il club ha dovuto fronteggiare alcune difficoltà: soprattutto, la questione delle spese per la bonifica del terreno. Dopo i numerosi rinvii sulla scelta del vincitore, in extremis il Milan aveva spiegato di provvedere alla bonifica, salvo spiegare una volta vinto il bando che la trattativa sulla bonifica sarebbe iniziata solo allora.

Dopo aver quindi chiesto una perizia tecnica sui terreni, non concessa dalla Fondazione, la questione è rimasta in stallo. Fino alle dichiarazioni di Berlusconi rilasciate a Palazzo delle Stelline, dove nella serata del 14 settembre è stato festeggiato il compleanno di Licia Ronzulli, già europarlamentare e mediatore nella trattativa con Mr Bee. Il quale a sua volta “Guardava con molta simpatia alla possibilità che ci mantenessimo con San Siro”. Finisce così in cantina un progetto più voluto da Barbara Berlusconi, uno dei due ad del club, che non dalla sorella Marina, alla guida della holding di famiglia che controlla la maggioranza del club (Fininvest) e spaventata dalle ulteriori spese oltre a quelle di bonifica che il club avrebbe dovuto affrontare nell’immediato.

La contromossa di Fondazione Fiera

Ora la Fondazione Fiera lavorerà su due tavoli. Con un unico obiettivo: mettere soldi freschi in cassa. Questo perché dall’inizio del 2016 l’area messa al bando diventerà non più produttiva. E allora, da una parte si cercherà una mediazione il meno indolore possibile con il Milan per ottenere un indennizzo dall’abbandono del progetto: il che significa accordo subito, per evitare le vie legali. Si parla, come richiesta, di un anno di affitto del terreno. Entro fine mese il Comitato Esecutivo della Fondazione Fiera si riunirà, per decidere il da farsi.

Sull’altro tavolo della Fondazione Fiera c’è a chi destinare l’area per la riqualificazione. O meglio, non c’è. Ma va trovato. Si potrebbe indire un nuovo bando, con il rischio però di allungare i tempi. Oppure, si può andare con il ripescaggio del secondo classificato al precedente bando, ovvero il progetto di Vitali, come paventa l’edizione milanese di Repubblica.

Il “Quarto anello” può riprendere quota

L’Inter, nel frattempo, non era rimasta a guardare, intavolando per volere di Erick Thohir un progetto di totale riqualificazione di San Siro. Un progetto da 11 milioni di euro (esclusi i 40 già spesi per i lavori attuali, in vista della finale di Champions del maggio 2016), che prevede la riduzione dei posti a circa 58mila e la rimozione del terzo anello.

Ora tutto potrebbe finire nel cassetto, con il Milan che torna a bussare alle porte di San Siro. E con il recupero dal cassetto di un altro incartamento, quello del cosiddetto “Quarto Anello”, che risale addirittura al 2007 e di cui Adriano Galliani aveva parlato nel 2013 così: “Il Milan e l’Inter stanno cercando di acquistare l’area del Trotto per far diventare San Siro una cosa favolosa, e se troveremo un accordo economico con i proprietari del Trotto sarebbe meraviglioso, il Comune di Milano è assolutamente d’accordo”. E con l’allora vicesindaco Ada De Cesaris che aveva lasciato aperte le porte, aggiungendo: “Il quarto anello? Tutto si può fare, ma va concordato. Va difesa l’ippica, il trotto e il galoppo”.

Nel frattempo però la Snai, proprietaria dell’area del Trotto accanto lo stadio, ha presentato un progetto che prevede lo smantellamento dell’area dedicata all’equitazione e la costruzione di un’area residenziale e di un’altra dedicata ad un parco attrezzato. E con Palazzo Marino, sede del Comune di Milano, che invece vorrebbe installarvi una cittadella dello sport. Entrambi i progetti, come nota Repubblica, non sarebbero in contrasto con l’idea del Quarto Anello. Resta da capire quanto tale progetto possa interessare l’Inter, che già pregustava l’idea di tenersi San Siro tutto per sé: per Thohir, un capitolo fondamentale nella questione degli introiti da matchday per il club nerazzurro, in calo negli ultimi anni.