Fallimenti serie B, la "condanna" di chi perde i play off

L’estate del calcio è sempre costellata da avvenimenti giudiziari che si mescolano al calciomercato. Quest’anno si parla del Parma e delle società che non riusciranno ad iscriversi alla Lega Pro…

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L’estate del calcio è sempre costellata da avvenimenti giudiziari che si mescolano al calciomercato. Quest’anno si parla del Parma e delle società che non riusciranno ad iscriversi alla Lega Pro (tra cui Varese e Reggina che negli ultimi anni erano arrivati a giocarsi gli “spareggi promozione” più volte), ma andando a studiare la storia degli ultimi anni di serie B c’è un killer oscuro che si aggira sui campi italiani: sono i playoff per la promozione in A.

Usciamo da ogni possibile metafora: i playoff non hanno nulla di sbagliato, anzi, in un campionato a 22 squadre che rischierebbe di chiudersi anzitempo a fronte di 3-4 formazioni più forti in vetta la possibilità di un’appendice che rimette tutto in gioco salva nel lungo periodo l’interesse dello spettatore medio ed aggiunge il sale finale che dà sapore al prodotto.

In sostanza su 21 casi analizzati sono 10 le società che sono poi retrocesse (spesso sopratutto per sopravvenuti problemi finanziari) entro 4 anni dallo “sforzo” play off. Pochi riescono a ristabilirsi: capita praticamente solo a grossi nomi come il Torino (nel breve) e il Perugia (nel medio lungo periodo). Pochissimi resistono (tipo il Brescia, salvo poi finire in guai enormi), mentre di caso virtuoso si può citare solo quello dell’Empoli, da sempre poco orientato al mercato e molto al vivaio.

In pratica di 21 squadre battute ai playoff dal 2005 al 2014 (inutile guardare a quest’anno visto che la proiezione viene fatta sul futuro) solo il Modena ha resistito tra alti e bassi nella cadetteria mentre il Sassuolo ha fatto poi il salto. Ma non tutti possono permettersi una proprietà che poi al secondo anno di A è in grado di coprire senza colpo ferire perdite intorno ai 16 milioni di euro.

Va da sè che per arrivare ai playoff serve uno sforzo economico che spesso porta i conti delle società al limite del rischio. E da lì il passo verso il rischio fallimento o una retrocessione in Lega Pro che spesso diventa letale è breve.

Così andando indietro nel tempo è facile notare l’alta percentuale di squadre che in seguito alla mancata promozione in serie A sono prima cadute nel limbo dell’anonimato, poi retrocesse, spesso fallite, nella maggior parte dei casi la qualificazione ai playoff non ha avuto un seguito in termini di risultati sportivi, andati gradualmente peggiorando. Ecco l’elenco:

Torino: nel 2005 non bastò la finale vinta per salvare la squadra dal fallimento a causa dei debiti accumulati. La società ripartirà dalla B.

Perugia: finalista 2005 riparte per dissesto finanziario dalla C1 con il Lodo Petrucci.

Treviso: ammesso alla A nel 2005 dopo aver perso la semifinale playoff a causa dell’esclusione di Torino e Perugia, retrocederà immediatamente e verrà escluso per irregolarità finanziarie nel 2009 quando aveva comunque finito all’ultimo posto.

Cesena: battuto nei play off 2006, retrocederà nel 2008 prima di riprendersi e tornare in A.

Mantova: battuto in finale play off nel 2006 dal Torino proverà a “rilanciare” nei due anni successivi (ottavo e nono posto) salvo fallire nel 2010.

Piacenza: quarto nel 2007 (i play off non si giocarono per il divario di Juve-Napoli-Genoa dalle altre), retrocederà nel 2010 e fallirà nel 2012.

Rimini: quinto nel 2007 durerà altri 3 anni e andrà in liquidazione a fine campionato 2010.

Albinoleffe: ai play off nel 2008, non si ripeterà più e dopo aver progressivamente perso posizioni in classifica retrocederà nel 2012.

Pisa: battuto in semifinale playoff nel 2008 retrocederà l’anno dopo e verrà escluso per dissesto finanziario.

Grosseto: battuto in semifinale playoff nel 2009 retrocederà nel 2013 dopo aver evitato l’esclusione d’ufficio per calcioscommesse nel 2012.

Padova: battuto in finale nel 2011 scenderà progressivamente retrocedendo nel 2014 quando la società non si iscriverà alla Lega Pro.

Reggina: battuta in semifinale dal Novara nel 2011 retrocede nel 2014, e quest’anno non si iscriverà alla Lega Pro per mancanza di capitali.

Varese: riesce a fare i playoff per ben due anni di fila nel 2011 e 2012 ma alla fine di questa stagione è retrocesso e non si iscriverà al campionato per debiti.

Singolare invece il caso del Brescia: arrivato più volte ai play off in questi anni è stato sull’orlo del baratro quest’anno. Verrà probabilmente ripescato in serie B dopo una lunga e controversa operazione di salvataggio, situazione che pare simile a quella del Bari (e sulla quale si evoca da più parti l’intervento di Infront) che lo scorso anno partecipò ai play off di serie B in situazione di fallimento prima del salvataggio-Paparesta.