L'ira di Berlusconi su Doyen: rivisto il ruolo di Nelio Lucas

Il ruolo di Nelio Lucas e del suo fondo Doyen nel mercato del Milan non è mai stato limpido, ma quel che è certo è che non sta funzionando. Silvio…

lucas galliani

Il ruolo di Nelio Lucas e del suo fondo Doyen nel mercato del Milan non è mai stato limpido, ma quel che è certo è che non sta funzionando. Silvio Berlusconi se la prende con l’intermediario amico di Bee Taechaubol, “consulente” (o qualcosa di più) del calciomercato milanista, per tutti gli affari sfumati in casa rossonera in questo giugno partito col botto e finito col fiasco. Dovevano sbarcare a Milano Ancelotti, Ibrahimovic, Jackson Martinez e Kondogbia. Invece dopo cene, viaggi e trattative (più o meno) chiuse, sono arrivati solo dei gran “no”. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la firma del centrocampista francese del Monaco con l’Inter, che ha soffiato il giocatore al Milan con un’offerta da 40 milioni e un ingaggio da top player al giocatore. E la colpa dell’ennesimo fallimento – secondo la dirigenza milanista – sarebbe del fondo che fa capo a Lucas.

Era stato Berlusconi, per compiacere il possibile futuro socio di minoranza Bee Taechaubol, a chiedere a Galliani di farsi accompagnare dal titolare di Doyen Sports nei suoi viaggi di mercato. Ma il tandem tra l’ad del Milan e il portoghese non ha funzionato. Corriere dello Sport e Gazzetta tengono la stessa linea, raccontando di come ora il ruolo dell’advisor tecnico sarà rivisto (ma in che modo non è specificato). Secondo la stampa la presenza di Nelio Lucas “apre alcune porte, ma inevitabilmente ne chiude altre”. Per esempio quelle di cui Jorge Mendes ha le chiavi, come a Monaco. Il “braccio di ferro” tra i due portoghesi non avrebbe portato a nulla di buono per i rossoneri. Che ora fanno trapelare la volontà di rilanciare forte per altri top player, nelle cui trattative probabilmente si muoverà il solo Galliani (assolto dalla dirigenza). La necessità di mettere una toppa, anche mediatica, alla figuraccia con Kondogbia è impellente. Così i nomi che filtrano da Casa Milan sono, ancora, di primissimo piano. Torna di moda Ibrahimovic, si parla di Cavani e Witsel. Proprio su quest’ultimo si potrebbe misurare, scrive la rosea, il “valore” di Doyen. Il cui ruolo era poco chiaro, e ora lo è ancora meno.

La galassia del nuovo Milan vive anche altri problemi, sempre indirettamente legati al nuovo socio di minoranza (i cui soldi, è bene ricordarlo, non sono ancora arrivati: i fondi per il mercato del Milan saranno anticipati da Fininvest). Mr Bee nella serata di ieri ha dovuto rimediare in fretta e furia alle parole di Victor Pablo Dana, suo collaboratore, che ha aveva scatenato un polverone su Twitter commentando una notizia del Corriere riguardo 5 milioni di topi nel sottosuolo milanese: “Saranno tifosi dell’Inter”, ha scritto l’uomo d’affari di Dubai, più volte accostato a Mr Bee, che però ne ha preso le distanze. “Mi scuso con i tifosi dell’Inter. Le parole di Dana non sono le mie. Lui non è e non sarà mai parte del Milan”.