Tra i 16 indagati nell’inchiesta sulle scommesse clandestine che ha coinvolto anche Nicolò Fagioli, allora calciatore della Juventus e oggi alla Fiorentina, c’è anche un appuntato dei carabinieri. Questo emerge dalla conclusione delle indagini da parte della Procura di Torino.
Come riporta l’edizione torinese de Il Corriere della Sera, i reati contestati, a vario titolo, a 15 persone sono l’associazione a delinquere finalizzata all’esercizio abusivo di attività di gioco e scommessa, frode in competizioni sportive, autoriciclaggio e omesso versamento dell’imposta dovuta all’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. Invece, al carabiniere è contestato non solo di essere uno scommettitore, ma di aver eseguito un accesso abusivo al sistema informatico per tentare di dare informazioni sulle indagini ai promotori del business clandestino.
Le indagini del Sisco e della Squadra mobile hanno fatto emergere l’esistenza di un gruppo che raccoglieva scommesse illegali su eventi sportivi attraverso piattaforme di gioco raggiungibili con link dedicati: la centrale si trovava a Trofarello, comune in provincia di Torino, ed era mascherata da centro scommesse.