Mfe-Mediaset, al via l'Opa su Prosieben: durerà almeno fino al 6 giugno 

L’obiettivo principale dell’offerta non è quello di acquisire ora l’intero gruppo, ma garantirsi libertà di azione per una crescita successiva nell’azionariato.

piersilvio berlusconi
Pier Silvio Berlusconi (Foto: Nicolo Campo / Insidefoto)

È partita l’offerta pubblica di acquisto volontaria di Mfe-Mediaset sul broadcaster tedesco ProsiebenSat. Ieri la Bafin (l’equivalente tedesco della Consob) ha approvato senza modifiche sostanziali il documento d’offerta che è stato successivamente pubblicato.  

Dall’8 maggio al 6 giugno gli azionisti di Prosieben avranno perciò la possibilità di aderire conferendo le proprie azioni, anche se dopo la scadenza ci potrà essere un periodo di accettazione addizionale e il tempo di offerta potrà essere prorogato per esempio in caso di opa concorrente o di convocazione di un’assemblea di Prosiebensat. 

Il gruppo guidato da Pier Silvio Berlusconi, di cui fa parte appunto Mediaset, ha proposto 5,74 euro per ciascuna azione Prosieben detenuta, con 4,48 euro in contanti e 0,4 azioni proprie di tipo A di nuova emissione, un totale calcolato sulla base del prezzo medio ponderato per i volumi degli ultimi tre mesi dei titoli del gruppo tedesco fino al 25 marzo: è il prezzo minimo previsto dalla legge.  

La mossa rientra nel progetto di Mfe di costruire un gruppo media paneuropeo proprio a partire da Prosieben, di cui possiede già oltre il 30% del capitale, una quota aumentata a metà aprile dal precedente 29,99%. Ora Prosieben ha due settimane di tempo per dare il proprio parere agli azionisti. Con tutta probabilità non sarà positivo e punterà sul prezzo ritenuto basso, ma questo non influirà sull’opa se non in termini di adesioni.  

Ipotesi che Mfe ha già considerato, dal momento in cui l’obiettivo principale dell’offerta non è quello di acquisire ora l’intero gruppo, ma garantirsi libertà di azione per una crescita successiva nell’azionariato.  

Il lancio dell’opa volontaria a fine marzo, come già chiarito, è servito a garantire a Mfe la possibilità di accrescere la propria posizione nel gruppo tedesco oltre il 30% anche in maniera graduale, senza l’obbligo di un’opa totalitaria che sarebbe scattato passata questa soglia. Per questo, qualsiasi sia il parere del broadcaster tedesco, per Mfe non costituirà un grosso ostacolo.