Pubblicità del betting nel calcio: Schillaci blocca il piano di Lotito

L’emendamento del presidente della Lazio e senatore di Forza Italia punta a superare il divieto introdotto nel 2018 dal decreto Dignità.

Lotito
Claudio Lotito (Foto: Andrea Staccioli / Insidefoto)

Il ritorno della pubblicità delle scommesse durante gli eventi sportivi subisce un duro stop. Infatti, il parere del ministro per la Salute Orazio Schillaci è nettamente negativo a proposito dell’iniziativa che porta la firma di Claudio Lotito, patron della Lazio e senatore di Forza Italia.

Come riporta l’edizione odierna de Il Fatto Quotidiano, il ministro Schillaci teme che un via libera alla proposta di Lotito possa incoraggiare fenomeni di ludopatia, che inoltre sono in netta crescita nell’ultimo periodo. Ma l’emendamento resta visto che comunque è una battaglia sì portata avanti da Lotito, ma condivisa con tutti gli altri esponenti del calcio italiano: superare, anche se in parte, il decreto Dignità introdotto nel 2018 dal governo Conte-1.

La rimozione del divieto, che si estende a tutto il mondo sportivo ma ovviamente con ricadute maggiori sul calcio, aveva già avuto un mezzo via libera ai primi di marzo, con una risoluzione di maggioranza, dalla commissione Cultura e Sport del Senato. Ora però Giorgia Meloni e Fratelli d’Italia non confermano questa posizione, come dimostra anche il secco no di Schillaci, che è sì un ministro tecnico (non è iscritto ad alcun partito), ma ovviamente risponde al suo primo ministro. Le prossime mosse? Ora il no del ministro Schillaci deve essere formalizzato. A quel punto la battaglia di Lotito è destinata a naufragare, visto che Fratelli di Italia, il partito della premier Giorgia Meloni, ha tutta l’intenzione di non far votare l’emendamento per evitare una spaccatura nella maggioranza, chiedendo quindi a Lotito di ritirarlo.

Nelle ultime settimane, si era vociferato di come Lotito avesse colloqui attivi con varie realtà del mondo delle scommesse per una eventuale sponsorizzazione per la Lazio, in vista proprio del via libera al suo emendamento per abolire il divieto sulla pubblicità. Un disegno che però è destinato a naufragare. Inoltre, il mondo del calcio con le sue figure di spicco, negli scorsi mesi, aveva richiesto, oltre al superamento del divieto di pubblicità, anche un riconoscimento di una percentuale degli incassi messi a bilancio dalle società di scommesse con le partite di calcio, visto che senza tali appuntamenti, queste realtà non avrebbero potuto fare registrare incassi miliardari.

Nel solo 2024, le agenzie di scommesse hanno incassato complessivamente oltre 157 miliardi di euro, con un incremento del 6,5% rispetto all’anno precedente, come viene riportato dal più recente rapporto Eurispes sul tema, intitolato “Scommesse, Sport e Media”. Erano stati 111,7 miliardi di euro nel 2021, 136 nel 2022 e oltre 150 nel 2023. A testimonianza di come l’intero movimento viva i suoi anni migliori, considerando che nel Regno Unito, in Germania, in Francia e anche in Spagna gli incassi sono anche superiori, anche se le scommesse sportive in quanto a numero crescono più in Italia che nel resto d’Europa.

In Italia le scommesse hanno avuto una crescita del 20% dal 2023 al 2024, sempre secondo Eurispes. Non c’è il valore assoluto, però nel 2023 la raccolta era stata di 21,13 miliardi e quindi nel 2024 dovrebbe aver superato i 25 miliardi, secondo quanto calcolato da Calcio e Finanza. Però, ed è questa la posizione del ministro Schillaci, a crescere sono anche i fenomeni legati alla ludopatia: si stimano, infatti, almeno 1,5 milioni di giocatori patologici, per lo più non diagnosticati.