Class Editori ha valutato lo scorporo e la quotazione di Milano Finanza

Class Editori aveva valutato lo scorporo di Milano Finanza per poi procedere nel secondo trimestre 2026 alla quotazione in borsa della testata principale del gruppo editoriale milanese.

Quotazione Milano Finanza
RETROSCENA
La prima pagina di Milano Finanza del 6 dicembre 2025

Class Editori aveva valutato lo scorporo di Milano Finanza per poi procedere nel secondo trimestre 2026 alla quotazione in borsa della testata principale del gruppo editoriale milanese. Al momento però la società che fa capo al fondatore nonché direttore responsabile Paolo Panerai ha deciso di soprassedere. 

Secondo quanto Calcio e Finanza è in grado di svelare, l’operazione prevedeva un enterprise value di circa 15 milioni per il 100% del capitale della controllata di Class a cui fanno capo il settimanale Milano Finanza (che esce il sabato) e MF- Mercati Finanziari che è in edicola da martedì a venerdì.  

Sul mercato in termini di flottante sarebbe andato circa il 40%, con il restante 60% che sarebbe rimasto nelle mani di Class Editori, società che oltre a Milano Finanza edita tra le altre anche pubblicazioni quali Italia Oggi, Class, Gentlemen, Global Finanza e Patrimoni. 

La borsa prescelta non sarebbe il listino principale di Piazza Affari ma uno di quelli della piazza milanese dedicato alle società a minore capitalizzazione. 

L’operazione aveva avuto l’avallo di quattro istituti di credito, pronti eventualmente a comprare l’inoptato nel caso la vendita delle azioni in sede di IPO non fosse andata esaurita. Questi i quattro istituti: 

  • Intesa SanPaolo  
  • Banca Akros (gruppo Banco BPM) 
  • Intermonte 
  • Equita Sim 

Le ragioni dietro il tentativo e il successivo stand by

La quotazione non aveva solo valenza economica ma anche un coté strategico. Class Editori è saldamente controllata da Panerai attraverso più società che fanno capo allo stesso imprenditore toscano.  

Però in giugno attraverso il veicolo VM2006, Francesco Gaetano Caltagirone, patron del gruppo edile omonimo oltre che uno degli uomini più potenti e ricchi nel Paese nonché editore egli stesso di quotidiani di rilevanza nazionale tra i quali Il Messaggero e Il Gazzettino, è salito nel capitale di Class Editori sino a detenere ora una partecipazione di quasi l’8,4% secondo i dati di Borsa Italiana. Paolo Panerai

Paolo Panerai (screenshot da video)Va notato che tra Panerai e Caltagirone c’è dell’attrito da tempo e la cosa si è ulteriormente infuocata questa primavera quando sulla partita che ha portato al cambio di controllo in Mediobanca i due imprenditori erano su versanti opposti: Caltagirone tra i soci di Banca Mps che poi hanno conquistato la merchant bank milanese, invece Panerai difendeva le ragioni dell’ex amministratore delegato di Piazzetta Cuccia Alberto Nagel. 

In questo quadro la vendita sul mercato del 40% di Milano Finanza avrebbe dovuto abbassare la presa di Class Editori sul settimanale, diluendo quindi anche il peso dell’imprenditore romano nell’azionariato di Milano Finanza. Però d’altro canto prestando anche il fianco a possibili rastrellamenti nel mercato dello stesso Caltagirone. Di qui la decisione di mettere in stand by la possibile quotazione  della pubblicazione del gruppo più nota. Francesco Gaetano Caltagirone

Francesco Gaetano Caltagirone (screenshot da video)