San Siro, la resa dei conti sul voto in Consiglio il 29 settembre

Ci sono le date per il passaggio in giunta comunale e per l’arrivo al voto sulla vendita del Meazza e delle sue aree circostanti.

San Siro data rogito
San Siro (Foto: Claudio Villa/Getty Images)

«Siamo tranquilli, abbiamo rispettato le regole», ha dichiarato il sindaco Giuseppe Sala a pochi giorni dal passaggio decisivo sul destino di San Siro. Le date cruciali – scrive Il Giornale nella sua edizione odierna –  dovrebbero essere il 18 settembre, con l’approvazione della delibera in giunta, e il 29 settembre, quando si arriverà al voto in Consiglio comunale – appuntamento che sarà anche un banco di prova per la maggioranza – mentre i comitati salva-Meazza si preparano a occupare simbolicamente gli “spalti”. 

Se alla prima convocazione non si raggiungessero i 25 voti necessari, ipotesi che Sala vuole evitare, resterebbe comunque la possibilità di una seconda seduta con quorum ridotto, così da chiudere la partita entro la fine del mese come sollecitato da Milan e Inter. In mezzo, giunta e aula saranno precedute da almeno due Commissioni congiunte che diventeranno il palcoscenico del confronto.  

Questo, in sintesi, il calendario discusso ieri nella riunione dei capigruppo con la presidente del Consiglio comunale, Elena Buscemi. Il sindaco non esclude di convocare una giunta straordinaria in un giorno diverso dal giovedì, ma al momento il programma resta invariato. «É importante che la vicesindaco Anna Scavuzzo completi gli incontri con tutte le forze politiche e per il resto siamo pronti, settimana prossima andremo in giunta», ha sottolineato Sala. 

Nel frattempo, il Comitato Sì Meazza ha presentato ricorsi in varie sedi e sono stati aperti fascicoli; il Comune, parallelamente, sta consultando in via informale la Corte dei Conti e la Procura. L’attenzione è puntata soprattutto sul prezzo fissato dall’Agenzia delle Entrate per lo stadio e le aree circostanti, pari a 197 milioni, dei quali il Comune dovrebbe “restituirne” 36 come contributo per demolizione dell’impianto, bonifica delle aree verdi e rifacimento del tunnel Patroclo.  

«Ho lasciato a Scavuzzo» il compito «di verificare da parte di tutte le entità che hanno partecipato a questa lunga storia cosa ne pensano. Poi ognuno ovviamente farà il proprio mestiere ma siamo sufficientemente tranquilli, stiamo rispettando pienamente le regole quindi siamo pronti per procedere. Adesso però è importante ascoltare il parere di tutti», ha aggiunto Sala. 

Ieri Scavuzzo ha avuto un nuovo incontro con il gruppo Pd, insieme al segretario metropolitano Alessandro Capelli. Il Pd ha ribadito che è «fondamentale e decisivo» ridurre la quota di compartecipazione. Era previsto anche un confronto oggi pomeriggio tra la vice e il centrodestra, ma il capogruppo FdI Riccardo Truppo, a nome anche di Lega, Fi e Noi Moderati, ha chiesto di rinviarlo a lunedì.  

Le opposizioni continuano a chiedere documenti ufficiali da analizzare prima della discussione in aula, richiesta finora respinta, con l’obiettivo di presentarsi con una posizione comune. Secondo Truppo, «ad oggi la posizione più seria sarebbe uscire dall’aula». Fino a ieri la Lega valutava perfino di disertare l’incontro con la vicesindaca. Il capogruppo Alessandro Verri ha lasciato aperte le ipotesi di voto contrario o uscita dall’aula.  

In Forza Italia, dopo un confronto online con i vertici del Milan promosso dalla commissaria cittadina Cristina Rossello, il capogruppo Luca Bernardo non ha escluso a priori un voto favorevole, ma la linea prevalente rimane l’astensione con uscita dall’aula o il no, anche per evitare possibili rilievi da parte della Corte dei Conti. Neppure il parere tecnico della segreteria comunale è servito a rassicurare. Molto perplessa anche Mariangela Padalino (Noi Moderati), secondo la quale «penso che alla prima chiamata usciremo, la maggioranza deve avere i numeri».