«Ho avuto ieri sera un incontro con le squadre, loro non hanno problemi o differenze sulla proposta da fare al Comune rispetto alla quale hanno raggiunto un accordo. Stanno discutendo di clausole che riguardano i rapporti tra loro, perché è chiaro che si tratta di un’operazione lunga, che durerà anni quindi devono porre cura a capire come regolamentare eventuali punti di blocco o disaccordo. Sono abbastanza fiducioso e li rivedo domani».
Lo ha detto il sindaco di Milano Giuseppe Sala a margine del Forum welfare, parlando dello stadio San Siro. Inter e Milan devono ancora inviare a Palazzo Marino il piano economico-finanziario per l’acquisto del Meazza e delle aree circostanti, atteso a breve. «Nessun tipo di ultimatum, ma gli ho spiegato che noi dobbiamo procedere se vogliamo confermare i tempi che ci eravamo dati. Tempi che sono confermati», ha detto Sala.
Il ministro Matteo Salvini, l’altro giorno a Milano, ha detto che «col ministro allo Sport stiamo ragionando di una sorta di commissariamento per accelerare e tagliare i tempi della burocrazia» sugli stadi. «Non so a cosa si riferisce, c’è una legge stadi che può essere applicata e dice per esempio che si può andare a trattativa diretta con gli interessati», ha commentato ancora Sala.
«Quello che noi abbiamo deciso e che i club sanno bene è che una eventuale trattativa diretta deve essere preceduta da un bando pubblico. Quindi in teoria, e spero anche in pratica, cosa deve succedere? Che le squadre ci consegnano un documento comune, noi procediamo a un bando pubblico, rapido, di una trentina di giorni, poi possiamo andare a trattativa diretta con i club per rifinire i rapporti. La legge stadi già dice molto non credo quindi che serva qualcosa di più», ha concluso Sala.