Lotito presenta il suo piano per il Flaminio: 400 milioni e tre anni di lavori

Dopo l’incontro in Campidoglio, l’assessore Alessandro Onorato ha commentato: «Se la conferenza dei servizi si chiuderà positivamente sarà dato l’interesse pubblico».

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Claudio Lotito (Photo by Marco Rosi - SS Lazio/Getty Images)

Questa mattina il patron e presidente della Lazio, Claudio Lotito, si è presentato come programmato in Camidoglio per illustrare i due studi di pre-fattibilità per la ristrutturazione dello stadio Flaminio che, nelle intenzioni del club biancoceleste, dovrebbe diventare la nuova casa della squadra laziale.

«Hanno apprezzato il lavoro che abbiamo fatto e che evidenzia la volontà da parte della Lazio di riqualificare lo stadio Flaminio salvaguardando quello che è il valore architettonico ma soprattutto il comparto nel quale risiede l’impianto. Non stiamo facendo solo lo stadio della Lazio, ma della città di Roma e che verrà utilizzato dalla Lazio riqualificandolo in termini di viabilità, acustica, verde e iniziative per le persone che vivono nel quadrante per un investimento intorno ai 400 milioni di euro», ha commentato il presidente Lotito all’uscita dal Campidoglio.

Il patron biancoceleste ha poi sottolineato come l’intenzione della Lazio sia di fare «di tutto per accelerare i tempi, ma verosimilmente, per la realizzazione, non saranno meno di 3 anni. Adesso c’è un iter burocratico da rispettare, si andrà avanti per step, presenteremo l’istanza ufficiale».

Lazio che non è l’unica interessata al Flaminio, visto che nelle settimane scorse è stato presentato un progetto firmato da Roma Nuoto: «Il nostro è su un altro livello. Noi ci siamo documentati, abbiamo fatto le nostre interlocuzioni per evitare di avere problemi che ci possano rallentare. Noi stiamo dalla parte dell’amministrazione, il nostro approccio è quello di ristrutturare questo bene che è l’unico stadio a Roma fatto esclusivamente per il calcio e che, quando venne costruito, era un fiore all’occhiello».

Infine un pensiero all’organizzazione del nuovo stadio che prevederà, durante le partite, la chiusura delle «zone ZTL, ci sarà un navetta per mettere in condizione anche le persone che vengono da fuori Roma di entrare allo stadio. E sarà zona pedonale. Anche il nipote di Nervi ha apprezzato l’intervento che non snatura l’architettura ma la protegge. Questo stadio deve diventare un punto di aggregazione quotidiana per tutte le persone».

«È andata bene – ha dichiarato il sindaco Roberto Gualtieri –. Il presidente Lotito e il suo team ci hanno mostrato lo studio di pre-fattibilità per la realizzazione della rigenerazione del progetto sullo stadio Flaminio. Un bel progetto, dovrà essere esaminato nel dettaglio ma siamo contenti che sia stato preannunciato che verrà formalmente avviata la proposta innescando quindi la procedura amministrativa. Adesso lavoreremo per esaminarla nel dettaglio».

Gualtieri, poi, sottolinea ancora come «le linee di fondo dell’idea sono molto belle, sia quella di riqualificare il Flaminio in una più ampia rigenerazione urbana del quadrante, sia l’idea progettuale di valorizzare la struttura aiutando a conservarla e ampliando la capienza. Sono procedure che richiedono studio approfondito delle carte ma i punti fondamentali della presentazione li considero positivi. Siamo soddisfatti, ci siamo complimentati per la qualità del lavoro che ci è stato presentato».

Infine, ha commentato l’incontro anche l’assessore di Roma Capitale per lo Sport, Turismo e Moda, Alessandro Onorato: «Sembra che la Lazio sia passata dagli intendimenti alla volontà, ai fatti concreti. Da qui a qualche ora aspettiamo che, quanto ci hanno presentato anche con video, diventerà una richiesta ufficiale con tutte le documentazioni del caso».

«Rispetto a chi legittimamente si domandava se la Lazio volesse davvero fare i fatti concreti o meno – ha aggiunto l’assessore – mi sembra che oggi abbiano chiarito che vogliono formalmente iniziare un percorso per arrivare allo stadio. Dopodiché esprimere una volontà, un compiacimento, e dire che questo stadio possa realmente realizzarsi può avvenire soltanto dopo la conferenza di servizi. Adesso saranno chiamati tutti gli organi competenti a dare un parere e soltanto se la conferenza dei servizi si chiuderà positivamente sarà dato l’interesse pubblico».