Venerdì si è concluso il procedimento per le 115 presunte violazioni del Fair Play Finanziario della Premier League a carico del Manchester City. Come riporta il quotidiano britannico Daily Mail, ora la questione passa ai tre membri della commissione indipendente che dovranno stabilire se e per quante di queste violazioni la società del City Football Group, holding che controlla diversi club incluso il Palermo in Italia, sarà colpevole con la conseguente pena. Il verdetto è atteso nei prossimi mesi.
Il procedimento è iniziato lo scorso 16 settembre presso il Centro Internazionale di Risoluzione delle Controversie di Londra e tutte le udienze sono state svolte a porte chiuse. E la settimana scorsa entrambe le parti hanno presentato le proprie ultime argomentazioni prima che la commissione chiudesse il dibattimento.
Si tratta di uno dei momenti più delicati della storia della Premier League. Visto che, se il City, che comunque respinge con forza ogni accusa, dovesse essere dichiarato colpevole di alcune delle violazioni più gravi, potrebbe subire pesanti sanzioni finanziarie, penalizzazioni di punti o addirittura la retrocessione, riscrivendo così la storia recente del massimo campionato inglese.
Tuttavia, molto probabilmente la sentenza sarà appellata da una delle parti, facendo così andare avanti la questione ben oltre la fine di questa stagione sportiva, lasciando così il City, e anche il resto della Premier League, in una situazione di incertezza.
Sentenza City Fair Play Finanziario – Numero di possibili violazioni salito a 130
Le presunte violazioni delle regole da parte del City sarebbero avvenute in un periodo di 14 anni. Le accuse originali, 115, sono state successivamente aumentate a un totale di 130. La società inglese è accusata di non aver riportato informazioni finanziarie accurate per nove stagioni, dal 2009/10 al 2017/18, e di non aver fornito tutti i dettagli relativi al compenso dell’ex allenatore Roberto Mancini tra il 2009/10 e il 2012/13.
Si sostiene inoltre che non siano state fornite informazioni complete sui pagamenti effettuati ai giocatori tra il 2010/11 e il 2015/16 e che il City non abbia collaborato con l’indagine dal 2018 al 2023. L’indagine, avviata a seguito della pubblicazione di materiale hackerato da parte di media tedeschi, ha generato costi legali astronomici per la Premier, che hanno destato preoccupazioni tra diversi club. La notizia che l’udienza sia finalmente terminata sarà un sollievo per molti, che ora però attendono la sentenza.