Il destino del Torino rimane ancora avvolto dal mistero. Le continue indiscrezioni sulla vendita della società granata di Urbano Cairo, che è diventato intanto il presidente più longevo della storia del club, vanno avanti anche se non ci sono ancora ufficialità.
Come riporta l’edizione odierna de La Stampa, la presidenza Cairo è al punto più basso di questi 24 anni dove il club non ha costruito nulla, oltre a non aver vinto nemmeno un trofeo e aver inanellato una sequela di derby persi con la Juventus, ed è costretto a pagare l’affitto per sede, stadio e centro sportivo, mentre hanno impiegato sette anni per creare i quattro campi del Robaldo che verranno aperti ad inizio anno. A confermarlo il sindaco di Torino, Stefano Lo Russo: «Li inauguriamo il 7 gennaio: sarà la cittadella delle giovanili».
In tutto questo la situazione finanziaria racconta che il 31 dicembre scorso il bilancio del Toro vedeva debiti per un totale di 159 milioni di euro e un patrimonio netto positivo di appena 4,3 milioni. Il rosso stagionale era invece di 9,5 milioni, con Cairo che ha versato 10 milioni. Ma tornando alle sempre più insistenti voci che quella 2024/25 essere l’ultima annata targata Cairo, questo è anche l’augurio di moltissimi tifosi granata che non vedono l’ora di vedere con i loro occhi una nuova era.
«Se arriva uno che è più bravo e ricco di me, allora io cedo – aveva ribadito Cairo sabato durante un evento a Milano –, perché poi da tifoso del Toro sarò contento di vedere le meraviglie che farà questo signore ricco e bravo». Un desiderio che sembra quasi una provocazione per ricordare che negli ultimi anni gli investimenti non sono di certo mancati.
«Non si è ancora fatto vivo nessuno – ha aggiunto Cairo parlando alla Fiera dell’Artigianato a Milano –, magari lo farà. Altrimenti vado avanti. Io devo competere fatturando 100 milioni di euro con chi ne fattura 400, se non 500. Non è facile. Questi poi sono contestatori che in cuor loro sanno che se lasciassi il Toro, magari mi rimpiangerebbero».
Ma la contestazione non si placherà, soprattutto visto l’ultimo periodo della squadra di Vanoli, che dall’infortunio di Duvan Zapata contro l’Inter a San Siro ha visto il proprio score calare pericolosamente. «Ho preso il Toro che era fallito – ha ricordato Cairo –. Non c’erano neanche i palloni e 12 anni fa ritorniamo in A, e da lì in poi il Toro è sempre stato nelle prime 9/10 posizioni. Sono da 19 anni e 3 mesi al Toro: posso fare i 20 anni, ma forse anche di meno».
Una ammissione che è stata portato Cairo ad aggiungere: «Ho fatto fare un sondaggio: il 60% abbondante dei tifosi del Toro non vorrebbe che io vendessi. Quest’anno siamo partiti alla grande, poi c’è stato l’infortunio di Zapata e abbiamo perso qualche partita, però insomma il calcio è così». Si attendono ora novità. Compreso il capitolo stadio, visto che la concessione del Comune al Torino per l’Olimpico piemontese scade a giugno 2025.