Salta la proroga delle agevolazioni fiscali per i calciatori fino al 2027. Tra gli emendamenti proposti dal centrodestra al decreto fiscale e che non sono stati ammessi, sono presenti anche due del senatore di Forza Italia, Claudio Lotito, riguardanti la consulta dei tifosi all’interno dei club sportivi e la detassazione al 50% per i lavoratori che trasferiscono la residenza in Italia e per i contratti degli sportivi.
Nel primo caso, la proposta di Lotito chiedeva uno stop alla consulta, riproponendo l’abrogazione della norma in vigore che prevede che, negli atti costitutivi delle società sportive professionistiche, sia «prevista la costituzione di un organo consultivo che provvede, con pareri obbligatori ma non vincolanti, alla tutela degli interessi specifici dei tifosi».
Sui cosiddetti “impatriati”, l’emendamento forzista proponeva di riaprire la possibilità di accedere alle agevolazioni (che era stata modificata dal Decreto Crescita) per quelle categorie di lavoratori e di estenderla al 31 dicembre 2027. La norma è rimasta in vigore tra il 1° gennaio 2020 e il 31 dicembre 2023, prima che il Governo la eliminasse.
Spariscono anche gli emendamenti di Lega e Forza Italia (distinti ma identici nel testo) sul payback sanitario, depositati per correggere il meccanismo per cui le aziende fornitrici di dispositivi medici contribuiscono a ripianare le spese sanitarie sostenute dalle Regioni nel caso si superi il tetto massimo previsto.
I due gruppi chiedevano di alzare il tetto massimo per l’acquisto di quei dispositivi al 5,8% per quest’anno e al 6,5% per il prossimo e di istituire una cabina di regia ad hoc, per gestire la difficile partita con le aziende del settore. Nessuna speranza nemmeno per un emendamento “salva birra” chiesto da maggioranza e opposizione. Nelle proposte di Lega, FI, Pd ed M5s si suggeriva di confermare nel 2025 e rendere strutturale l’aliquota ridotta per i micro birrifici artigianali e per le piccole produzioni.