La Juve da ora può chiudere le porte dell’assemblea ai piccoli azionisti

Votata la possibilità di apportare uno storico cambiamento per quanto riguarda lo svolgimento dell’assemblea dei soci: ecco cosa comporta la novità.

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(Foto: Valerio Pennicino/Getty Images)

Stop allo show dei piccoli azionisti durante le assemblee dei soci della Juventus? In occasione dell’assemblea degli azionisti per l’approvazione del bilancio chiuso al 30 giugno 2024, il club bianconero ha convocato anche un’assemblea straordinaria per votare la proposta di modifica degli articoli 8 e 12 dello Statuto sociale, «per introdurre la possibilità che l’intervento in Assemblea e l’esercizio del diritto di voto avvengano esclusivamente tramite il Rappresentante Designato».

Con l’introduzione della “Legge Capitali” il legislatore nazionale ha consentito, ove contemplato all’interno dello statuto, che le assemblee delle società quotate si possano svolgere esclusivamente tramite rappresentante designato dalla società, il cosiddetto “Rappresentante Designato”.

Nella proposta della Juventus, si legge che «si è constatato che l’utilizzo del Rappresentante Designato può coniugare un’ordinata ed efficiente gestione delle assemblee alla facilità, per tutti gli azionisti, di esprimere il proprio voto, senza che tale modalità di svolgimento delle assemblee comprima i diritti partecipativi riconosciuti dalla legge».

Secondo la Juventus, «la prassi ha dimostrato che la partecipazione in presenza all’assemblea degli azionisti ha perso notevolmente la sua funzione informativa, di dibattito e di confronto essenziale al fine della definizione della decisione di voto da esprimere». Questo perché – come accaduto a più riprese durante le assemblee dei soci del club piemontese – gli interventi degli azionisti tendono a vertere su questioni non attinenti all’ordine del giorno.

«La partecipazione in presenza all’assemblea – prosegue il documento – si riduce ormai nel mero esercizio del diritto di voto, sulla base del patrimonio conoscitivo che si forma anche e soprattutto attraverso un continuo dialogo tra Società e azionisti e che si intensifica nel periodo immediatamente precedente all’evento assembleare».

Pertanto, alla luce delle novità previste dalla Legge Capitali, la Juventus ha proposto di modificare l’articolo 8 dello Statuto per introdurre la possibilità che l’intervento in assemblea e l’esercizio del diritto di voto avvengano esclusivamente tramite Rappresentante Designato. Modifica che è stata approvata con la votazione odierna (Exor vanta il 78% dei diritti di voto).

Del resto, la prassi di fare svolgere l’assemblea a porte aperte è ormai stata abbandonata da quasi tutte le società quotate italiane, che non ammettono la presenza fisica dei soci, ma consentono solo la partecipazione attraverso il rappresentante designato, con domande scritte inviate preventivamente.

La decisione è stata fortemente contestata da diversi piccoli azionisti, nonostante si tratti – come sottolineato dal presidente Gianluca Ferrero – solamente di una facoltà. Questa introduzione non significa dunque che l’assemblea non possa essere replicata alla presenza dei soci, ma si aggiunge la facoltà di procedere anche con la nomina di un rappresentante. La decisione sarà presa di volta in volta dal consiglio di amministrazione del club bianconero.

«C’è una legge dello Stato – ha spiegato Ferrero – che dà facoltà alle società di riunire qualora lo ritengono l’assemblea degli azionisti senza la partecipazione fisica ma con delegato designato. Questa è una facoltà, non un obbligo. Il CdA della Juventus continuerà a decidere se riunire l’assemblea con le modalità consuete o con quelle di cui c’è facoltà. Abbiamo pensato di cogliere questa facoltà, ma non vuol dire che non ci saranno altre assemblee. Questa è un’assemblea particolare, di azionisti tifosi che vengono per parlare di Juventus: per quello che mi riguarda, in questa assemblea non perdo tempo, anzi vi ho ascoltato tutti, e non vedo problemi a continuare così. Noi non abbiamo nulla contro gli Azionisti. Abbiamo fatto una bella Assemblea, abbiamo ascoltato tutti».