Lunedì, durante una conferenza stampa al Parco dei Principi per presentare uno studio, realizzato in collaborazione con il CDES, sull’impatto economico e sull’utilità sociale del PSG, Victoriano Melero è stato interrogato sul futuro stadio del club. «Una delle condizioni è essere proprietari», ha spiegato il direttore generale dei parigini. «Quindi la posizione non è cambiata e, oggi, continuiamo a lavorare e a valutare tutte le opzioni possibili per avere lo stadio del futuro per il Paris-Saint-Germain, di cui sarà proprietario»
Tra le opzioni, ce n’è una nuova che sta prendendo forma, a Poissy. Lo scrive il quotidiano sportivo L’Equipe, spiegando che il club ha inaugurato in questa cittadina delle Yvelines, poco più di un anno fa, il nuovo centro di allenamento. In un incrocio bizzarro con la proprietà della Juventus (la holding Exor della famiglia Agnelli-Elkann), i terreni sono di proprietà del colosso automobilistico Stellantis, del quale Exor è il principale azionista.
Il costruttore starebbe considerando la chiusura di alcune unità produttive, o addirittura dell’intero sito, come temono i sindacati. «La decisione sarà presa entro la fine del 2025, in linea con la durata di vita dei modelli prodotti», ha recentemente dichiarato Carlos Tavares, CEO di Stellantis, a Les Échos. Lo stabilimento produce principalmente l’Opel Mokka, la cui produzione dovrebbe terminare nel 2028, e la DS 3, il cui modello sostitutivo è previsto per il 2027.
Con questo sito, il PSG disporrebbe della superficie desiderata (50 ettari) per realizzare il suo “PSG Land”, ovvero uno stadio da almeno 60.000 posti e anche uno spazio per altre attività commerciali (hotel, ristoranti e non solo) in grado di attrarre visitatori tutto l’anno, anche in assenza di partite. Poissy si aggiunge alle altre due opzioni già considerate seriamente dal club: terreni nell’agglomerato di Saint-Quentin-en-Yvelines e l’ippodromo di Saint-Cloud.
Se le discussioni e gli studi di fattibilità stanno con Saint-Quentin-en-Yvelines, il progetto dell’ippodromo risulta più complesso a causa della gestione dei flussi di spettatori. Tra le opzioni menzionate da Melero rimane il Parco dei Principi. Il PSG non ha abbandonato la speranza di acquistarlo, confidando in un possibile cambiamento alle elezioni comunali del 2026.