La Serie A conferma la sua spaccatura interna, emersa con forza nella giornata di oggi durante l’Assemblea federale chiamata a votare sulla riforma dello statuto FIGC. Le posizioni dei giorni scorsi, infatti, si sono ritrovate alla conta dei voti oggi, visto che a Fiumicino c’erano i rappresentanti dei 20 club della massima serie, che non avevano mai votato in precedenza in assemblea di Lega sul tema dello statuto federale.
Nelle votazioni andate in scena oggi, così, è emersa la spaccatura tra due parti, con otto club che hanno votato contro la proposta di riforma presentata dal presidente FIGC Gravina e chi invece ha scelto di astenersi, andando di fatto contro l’indicazione del presidente di Lega Lorenzo Casini.
Come appreso da Calcio e Finanza, in particolare, gli otto club in questione che hanno votato contro sono:
- Empoli
- Genoa
- Lazio
- Milan
- Monza
- Napoli
- Verona
- Torino
I dodici club che invece si sono astenuti, ponendosi di fatto sulla linea di Gravina, sono i seguenti:
- Atalanta
- Bologna
- Cagliari
- Como
- Fiorentina
- Inter
- Juventus
- Lecce
- Parma
- Roma
- Udinese
- Venezia
Una spaccatura emersa non solo oggi sui temi federali, ma nata soprattutto sulla gestione della Lega da parte del presidente Casini. Tanto che già lo scorso maggio Inter, Juventus, Milan e Roma avevano inviato una lettera proprio di attacco al numero uno della Serie A. Il prossimo passo sarà quello di convocare una assemblea per discutere in particolare del tema del ricorso contro il nuovo statuto FIGC, con i club che dovranno decidere se andare avanti o meno con la battaglia legale sul testo approvato oggi. Il tavolo di scontro, poi, dalla questione legata allo statuto FIGC si sposterà presto anche sull’elezione del nuovo presidente di Lega, con la data per le elezioni che sarà fissata a breve (dipenderà da quando la stessa Federcalcio fisserà l’assemblea elettiva per il nuovo numero uno). E in tal senso l’alleanza dei dodici club che oggi si sono astenuti potrebbe essere decisiva anche in via Rosellini, anche alla luce del fatto che per la prima volta dopo molto tempo al momento l’area lotitiana in Lega si trova in minoranza.
“Non si è voluto esprimere dissenso nei confronti della proposta di Gravina, ma c’è un dibattito aperto all’interno della Serie A che va affrontato. Si possono ottenere risultati anche senza fare muro contro muro, vanno prese posizioni di non belligeranza nei confronti della federazione, ma ci deve essere un confronto schietto e costruttivo per entrambe le parti. Quello che dispiace è questa aria di conflittualità che sfocia in personalismi da eliminare”, ha commentato il presidente dell’Inter Giuseppe Marotta, tra i club che oggi hanno scelto di astenersi confermando la linea tenuta negli ultimi mesi. “Il confronto dialettico porta al fatto di conquistare posizioni, ma bisogna farlo nell’arco di una negoziazione rispettosa di tutti. Auspico che si vada avanti sottolineando comunque che il problema, per noi, è la poca considerazione che abbiamo davanti alla politica. Bisognerebbe rendersi conto che serve fare di più avendo un confronto diretto perché il mondo dello sport, il calcio in particolare, rappresenta un grandissimo patrimonio della nostra nazione”, ha concluso Marotta.