«Il vicolo cieco nel quale si trova il confronto tra la Federazione italiana gioco calcio e la Lega di Serie A obbliga tutti a uno sforzo di maturità», inizia così la nota del deputato di Forza Italia, Giorgio Mulè, primo firmatario dell’emendamento che ha garantito alla Serie A l’autonomia dalla FIGC e più peso politico.
Ma nonostante una legge, approvata dal Parlamento, i colloqui fra FIGC e Lega, per trovare una sintesi e adattare lo statuto federale alle disposizione del governo, non hanno dato esito positivo e il tempo limite si avvicina a grandi passi con l’Assemblea Straordinaria che rimane fissata per domani, lunedì 4 novembre.
«È infatti nell’interesse superiore del sistema e del corretto funzionamento delle istituzioni adoperarsi affinché quello attuale non si riveli un punto di non ritorno – continua la nota di Mulè –. L’invito, ancora una volta, è semplice: la FIGC, come ha correttamente sottolineato e ribadito il ministro dello Sport Andrea Abodi, non sia parte in causa ma si ponga responsabilmente al di sopra delle parti trovando quella mediazione ancora possibile con la Lega di serie A. Sia innanzitutto il presidente Gabriele Gravina, da giorni al centro di articoli di stampa che mettono in dubbio la sua imparzialità, a farsi carico di questo onere».
«Entro domani questa mediazione, sulla scorta di una norma di legge approvata dal Parlamento, va raggiunta. In caso contrario non ci sarà spazio per inopportuni richiami al principio dell’autonomia dello sport impossibile da perseguire dal momento che ci si troverà in presenza della violazione di una legge dello Stato. La fine, in questo caso, è nota: saranno il Parlamento attraverso gli atti previsti e i tribunali con i pronunciamenti conseguenti a dover dare seguito alla legge e colmare il vulnus. E sarà, purtroppo, l’ennesima sconfitta per il mondo del calcio», conclude il deputato Mulè.