Caos ultras, Genoa e Samp verso l’obbligo di partite a porte chiuse

La decisione finale arriverà nelle prossime ore con il rischio che siano due le giornate senza spettatori, più tre trasferte vietate per le due tifoserie.

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(Photo by Simone Arveda/Getty Images)

Dopo gli scontri fra ultras, con coinvolgimento anche delle forze dell’ordine, che hanno caratterizzato la giornata del derby di Coppa Italia, Genoa e Sampdoria rischiano di dover giocare almeno una partita casalinga a porte chiuse, con la possibilità che diventino due. Oltre a questo, ai tifosi di entrambe le squadre sarà vietato assistere alle prossime tre trasferte.

Gli incidenti avvenuti durante il derby di Coppa Italia hanno portato al ferimento di 36 agenti, con prognosi variabili tra 7 e 35 giorni. Il Genoa dovrebbe quindi giocare senza pubblico la partita contro la Juventus, in programma per domani alle 18 a Marassi, mentre la Sampdoria affronterà il Modena in trasferta domenica senza il supporto dei propri tifosi.

La conferma ufficiale delle sanzioni è attesa per questa mattina, una volta che la proposta sarà stata esaminata dal Prefetto di Genova, Cinzia Torraco. Tuttavia, considerando il severo avvertimento lanciato dalla Prefetta prima del derby («Ogni condotta violenta sarà affrontata con fermezza e perseguita sia penalmente che amministrativamente»), si prevede una punizione esemplare.

Partite a porte chiuse Genoa Samp – I prossimi impegni delle due squadre

Di conseguenza, a pagare saranno i quasi 50 mila abbonati di Genoa e Sampdoria (47.498 per l’esattezza), che potrebbero essere costretti a rinunciare alle partite casalinghe per tutto il mese di ottobre. Se la sanzione massima verrà confermata, i tifosi del Genoa potrebbero rientrare allo stadio il 31 ottobre contro la Fiorentina, saltando le sfide contro Juventus e Bologna, mentre i tifosi della Sampdoria potrebbero tornare il 2 novembre per la partita contro il Brescia, dopo aver saltato gli incontri contro Juve Stabia e Mantova.

L’Osservatorio Nazionale sulle manifestazioni sportive ha proposto la misura, che è stata poi discussa dal Casms (Comitato di analisi per la sicurezza delle manifestazioni sportive) e comunicata al Prefetto. Tuttavia, anche le partite a porte chiuse presentano il rischio di gestire eventuali tifosi che potrebbero comunque radunarsi vicino allo stadio. La priorità rimane quella di inviare un segnale forte affinché simili comportamenti non si ripetano.

Gli scontri di mercoledì sono stati particolarmente gravi, con il quartiere di Marassi ostaggio di circa 600 facinorosi, tra cui due ultras del Marsiglia venuti a sostenere i genoani, e un tifoso della Sampdoria. I disordini hanno incluso agguati alle forze dell’ordine, incendi di cassonetti e l’uso di un mezzo antisommossa con cannoni ad acqua, cosa che non si vedeva a Genova dal G8 del 2001.

I primi scontri sono avvenuti sei ore prima della partita nei pressi dello stadio, ma la situazione è degenerata dopo il fischio finale, quando alcuni tifosi hanno esposto bandiere sottratte ai rivali lo scorso maggio, alimentando ulteriormente le tensioni. Un elicottero della polizia, dotato di visori notturni, ha aiutato a monitorare la zona, dirigendo le forze dell’ordine verso le aree più colpite dagli scontri. Alcuni teppisti hanno spostato i cassonetti in strada per ostacolare gli agenti e tentare di incendiarli. Le indagini hanno rivelato che la violenza era stata pianificata, come dimostra l’arresto di sette persone a bordo di due veicoli francesi carichi di armi.

Partite a porte chiuse Genoa Samp – La condanna del ministro Piantedosi e il caso Udinese

Il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, è intervenuto condannando fermamente i fatti: «Quanto avvenuto durante il derby Genoa-Sampdoria è totalmente estraneo ai valori dello sport e del calcio. Questi episodi inaccettabili sono opera di persone che vanno allo stadio solo per creare disordini. Esprimo la mia solidarietà alle forze di polizia ferite e confermo l’impegno del Governo a contrastare ogni forma di violenza nei loro confronti. Il nuovo disegno di legge approvato alla Camera prevede misure più severe per proteggere le forze dell’ordine».

Un provvedimento simile a quello che potrebbe colpire Genoa e Sampdoria era stato adottato a gennaio contro l’Udinese, quando la squadra fu sanzionata con una partita a porte chiuse per episodi di discriminazione razziale contro il portiere del Milan, Mike Maignan. Tuttavia, la Corte Sportiva d’Appello aveva successivamente ridotto la pena, imponendo due partite con la Curva Nord senza spettatori.