Non è certo un periodo facile per il Lione, che nella serata di ieri è stato sconfitta dal Marsiglia di De Zerbi nonostante la superiorità numerica, e oggi deve affrontare un piano licenziamenti che dovrebbe coinvolgere circa 90 persone. Anche se, secondo alcune indiscrezioni, le posizioni a rischio saranno complessivamente 73, con circa 20 dipendenti che saranno riassegnati.
Secondo quanto riporta l’agenzia francese AFP, la società francese conta più di 600 dipendenti, mentre lo stadio LDLC Arena, una sala multifunzionale con una capienza da 12.000 a 16.000 posti situata nel complesso OL Vallée, e la squadra femminile sono stati ceduti negli ultimi mesi nell’ambito della strategia del presidente-proprietario, l’americano John Textor, patron del Botafogo che era in corsa fino a oggi per l’acquisizione dell’Everton, di concentrare le attività del gruppo sul calcio maschile. In termini di dipendenti, il club è quasi al livello del Paris Saint-Germain.
Il direttore generale del Lione, Laurent Prud’homme, ha presentato questo progetto ai dipendenti lunedì, secondo la stessa fonte, ricordando che negli ultimi cinque anni il club ha perso più di 300 milioni di euro, «più di quanto il club abbia generato in profitti dalla sua fondazione» nel 1950.
Ha anche menzionato la mancanza degli importanti introiti derivanti dalla Champions League negli ultimi anni, il Lione non partecipa alla massima competizione europea per club dal 2019/20 quando arrivò fino alla semifinale, che si giocò in gara secca per via della pandemia, uscendo con il Bayern Monaco, poi vincitore della coppa.