Kylian Mbappé è una delle grandissime stelle del Real Madrid di Carlo Ancelotti. Nonostante il suo approdo ai Blancos, però, il talento francese non ha ancora chiuso la sua esperienza al Paris Saint-Germain. O almeno non lo hanno fatto i suoi avvocati. La Lega, nel pomeriggio odierno, si è proposta di mediare la questione, ma l’entourage dell’attaccante, in accordo con lui, ha rifiutato.
Come riporta il quotidiano francese L’Equipe, i consulenti dell’attaccante francese hanno avuto un incontro con i colleghi al PSG e davanti alla commissione legale. Al centro del contenzioso la richiesta di Mbappé di vedersi riconoscere gli arretrati per un totale di 55 milioni di euro.
Scontro Mbappé-PSG: la posizione dell’accusa
La controversia ruota di fatto attorno a due accordi, contestati dal giocatore. Questi sono stati stipulati l’11 e il 12 agosto 2023 tra Mbappé e Nasser Al-Khelaifi, presidente del club. Due documenti mai firmati, che furono il punto di partenza di un anno di trattative senza esito. Il primo è stato verbalizzato tra Mbappé e Al-Khelaifi, poi proposto al Paris Saint-Germain da Delphine Verheyden, legale dell’attaccante francese, attraverso una lettera, inviata l’11 agosto 2023 a Victoriano Melero, segretario generale del club, quando il giocatore è stato messo fuori rosa dopo la telenovela legata al suo mancato rinnovo.
«Il mio cliente – si legge – mi ordina di indicarvi che, per porre fine a questa minaccia insostenibile, per un giocatore del suo livello, di non giocare un’intera stagione, avanza la seguente proposta:
- Ridurre di 55 milioni lordi i bonus che gli saranno corrisposti nel corso della stagione 2023-2024 ( 30 milioni di premio fedeltà legato ai primi due anni di contratto e 25 milioni di bonus alla firma). Ciò rappresenta un risparmio di oltre il 68 milioni nei conti del club.
- Trasportare il regolamento di questo stesso importo alla stagione 2024-2025 qualora dovesse essere ancora presente in rosa a quella data.
La presente proposta è condizionata ai seguenti elementi cumulativi:
- Che è stato reintegrato nel gruppo per la partita del 12 agosto 2023 e non lo ha lasciato per tutta la stagione sportiva;
- Che il presente emendamento venga firmato entro e non oltre lunedì 14 agosto alle ore 12:00. Dopo tale data l’offerta sarà nulla;
- Redazione di un comunicato stampa congiunto, indicante la fine della controversia, il reinserimento incondizionato nel gruppo e l’azione intrapresa dal mio cliente per risolvere tale controversia».
Scontro Mbappé-PSG: il nodo validità
Mbappé e il suo entourage ritengono che questo accordo sia diventato nullo dal momento in cui non è stato firmato o inviato alla LFP nella data richiesta. «Questa proposta, valida fino al 14 agosto 2023, è scaduta senza che il club abbia fornito alcuna risposta», ha scritto ancora Delphine Verheyden al PSG il 31 maggio 2024, per chiedere il pagamento di bonus e stipendi. A maggior ragione non hanno mai regolarizzato mediante modifica del contratto di lavoro. Oltre a ciò, non si è iscritto alla LFP. In modo del tutto errato, nel settembre del 2023, non è stato corrisposto il bonus di 30 milioni lordi, noto come premio fedeltà e che spettava se il giocatore fosse in organico a quella data. Successivamente non è stato corrisposto nemmeno il bonus relativo all’ultimo terzo dell’ingaggio (36,6 milioni lordi), dovuto a febbraio 2024. Infine, i suoi stipendi per aprile e maggio 2024 non sono ancora stati pagati».
Inoltre, anche se questo accordo fosse valido, i legali del calciatore ritengono che non sia stato soddisfatto anche solo per il fatto di aver disatteso il punto che prevede «di far giocare Kylian Mbappé è stato disprezzato, lui che ha giocato solo undici partite intere nelle ultime 21 della stagione». Il PSG ribatte allo scontro, evidenziando che si tratta di una decisione puramente sportiva. Per di più, non c’è influenza da parte dell’allenatore Luis Enrique. Anche in questo caso le due versioni divergono.
Scontro Mbappé-PSG: la difesa del club francese
Pertanto, lo stesso club aveva risposto ai legali del calciatore con una lettera del 1° luglio 2024 che recitava: «Se questo emendamento non è stato firmato è perché, come sapete, il 12 agosto si è tenuta una riunione al club (il giorno successivo alla prima lettera, ndr). Tutto ciò per arrivare a termini diversi da quelli da voi proposti l’11 agosto. Il presidente ha spiegato che non potrà accontentarsi di una riduzione del compenso di 55 milioni di euro lordi. O meglio, solo nel caso in cui, in definitiva, decidesse di lasciare il club il 30 giugno 2024. Si è deciso così di concordare un “gentlemen’s agreement” basato su due casi:
- Caso n°1: il giocatore si impegna a prolungare il suo contratto fino al 30 giugno 2025, cosa che consente al club di completare il suo trasferimento durante il periodo di mercato estivo 2024 sulla base di una commissione di trasferimento valutata di comune accordo ad un minimo di 180 milioni di euro e, in questo caso, il giocatore riceve un premio fedeltà;
- Caso n°2: il giocatore decide di non prolungare il suo contratto fino al 30 giugno 2025, cosa che impedisce al club di effettuare il suo trasferimento durante la finestra di mercato estiva del 2024 e in questo caso, il giocatore si impegna a rivedere al ribasso le sue condizioni salariali per la stagione 2023-2024
In ogni caso, la questione dovrebbe essere estesa alla UEFA, al tribunale del lavoro e poi senza dubbio ai procedimenti penali. Entrambe le parti se lo aspettano e si preparano. Presenti in alcuni incontri, Luis Enrique e Luis Campos potrebbero avere un ruolo determinante attraverso le loro testimonianze.